Al Pescara basta Lapadula: vittoria sofferta a Como

Como (4-3-1-2): Crispino, Garcia Tena, Giosa, Borghese (32’ Cassetti), Madonna (79’ Bentivegna), Bessa, Benedicic, Casoli, Sbaffo (52’ Gerardi), Ganz, Ebagua. In panchina: Andreanacci, Ambrosini, Ntowb, Jakimovsi, Scapuzzi. Allenatore: Gianluca Festa.

Pescara (4-3-1-2): Fiorillo, Zampano, Campagnaro (65’ Fiamozzi), Zuparic, Crescenzi, Selasi, Torreira (81’ Bulevardi), Memushaj, Benali (61’Bruno), Caprari, Lapadula. In panchina: Aresti, Mignanelli, Fiamozzi, Valoti, Mitrita, Sansovini, Cocco. Allenatore: Massimo Oddo.

Reti: 9’ e 44’ Lapadula

Arbitro: Francesco Paolo Saia di Palermo (Colella-Raspollini)

Ammoniti: Borghese, Sbaffo, Fiorillo, Cassetti, Torreira, Giosa,

Fare punti per non entrare in crisi: poche scelte per il Pescara in trasferta a Como dopo le due sconfitte consecutive incassate da Novara e Ternana. Oddo può gioire per i recuperi di Campagnaro e Memushaj tra i titolari, ma rimpasta la mediana: Valoti in panchina per motivi disciplinari, Mandragora e Verre impegnati in Under 21, giocano Torreira e Selasi insieme al capitano albanese. Cocco è ormai un bomber di riserva: supportati da Benali, attaccano sempre Caprari e Lapadula. I piemontesi sono il fanalino di coda ma nella formazione di Festa rimangono temibili Ebagua e il figlio d’arte Ganz.

E’ l’Italonigeriano il protagonista della prima azione del match: lanciato in are di rigore all’8’ arriva alla tiro da buona posizione ma colpisce debolmente. Da lì, però, la prima ripartenza del Pescara, che vola sulla sinistra e finalizza con Caprari, la conclusione velenosa ma sfila di pochi centimetri alla destra del portiere Crispino. Sono le folate sulle fasce il punto di forza del Delfino, che un minuto dopo cambia versante e passa in vantaggio: Zampano lancia Benali che si spinge sul fondo e chiama il rimorchio con un radente, lo raccoglie Lapadula che brucia Borghese e “ciabatta” ma riesce a metterla dentro, nonostante il tocco disperato di Crispino. Lo 0-1 arriva presto, ma il Como prova a sbugiardarlo con aggressività feroce, dominando tutto il primo tempo: al 12’ Fiorillo esce a vuoto sul lancio dal corner, Ebagua ne approfitta per l’inzuccata ma Campagnaro salva sulla linea e devia fuori. Il colored lariano diventa la spina nel fianco della distratta difesa pescarese, che al 13’ perde palla e lancia nuovamente Ebagua alla conclusione, deviata ancora sul fondo, stavolta dal ridesto Fiorillo. I biancazzurri non vanno oltre l’esterno della rete colpito da Caprari su contropiede al 15’, mentre i padroni di casa crescono d’intensità quando attaccano in gruppo: al 26’ Madonna la butta nella mischia, Sbaffo riesce a tirare da due metri ma Fiorillo miracoleggia con le gambe, Bessa è fulmineo a ribadire ma Campagnaro copre ancora sul palo e devia sul fondo. L’assalto corale viene ritentato al 36’ con un gran fraseggio dei comaschi sulla trequarti, Casoli partorisce il traversone per l’inserimento di Sbaffo che scappa alla stretta di Zampano e riesce ad avvitarsi per il colpo di testa dal limite dell’area piccola, ma la palla va fuori di poco. Il pareggio prima dell’intervallo sarebbe meritato, invece, al 44’, il Pescara raddoppia dalla bandierina: batte lungo Caprari, Lapadula sbuca alle spalle di tutti e incrocia il destro in rete. 0-2. Due tiri e due goal per il bomber biancazzurro che, nonostante la profonda sofferenza, riporta i suoi negli spogliatoi in tranquillità.

Mister Festa apre la ripresa passando al tridente, inserendo Gerardi per Sbaffo, alla ricerca di più volume fisico. Leggera e disattenta, invece, la sua difesa che all’8’st lascia Lapadula libero di concludere di testa dal cuore dell’area, ma il tocco flebile grazia Crispino, che blocca. La mossa della panchina funziona e l’attacco piemontese rimane tenace, al 18’ Bessa fa volare Fiorillo all’incrocio dei pali su calcio di punizione dalla lunetta. Oddo gioca di reazione e inserisce Bruno per Benali, aumentando il contenimento. E fa bene, perché subito dopo Gerardi va alla prima conclusione, un tuffo sottoporta che costringe Fiorillo all’ennesimo miracolo sulla linea. Il Pescara risente della fatica di Campagnaro, Oddo ripara con l’inserimento di Fiamozzi e ne ricava una minima reazione anche in avanti: al 25’st la prima azione pericolosa del Pescara nella seconda frazione, è Torreira che riesce nell’incursione dalla destra dell’area, rientra verso il centro con una finta su Garcia Teana e prepara il mancino per bucare Crispino ma viene anticipato dal tackle di recupero di Giova che fa gridare al rigore. Un piccolo lampo in mezzo alla tempesta dei lariani, che continuano a impensierire l’estremo difensore adriatico: Ebagua, al 27’st, spara una cannonata dai 15 metri che Fiorillo deve letteralmente togliere da sotto la traversa, mentre Ganz, al 30’st, manda la sfera sul palo superandolo con un incornata potente e ben angolata. Festa ci crede fino alla fine e negli ultimi 10 minuti mette il quarto attaccante, Bentivegna al posto di Madonna. L’ennesima iniezione offensiva trova quasi ragione al 41’st: Cassetti crossa dentro con una rovesciata dalla linea di fondo, davanti alla porta c’è Ebagua pronto a deviarla di testa nel mucchio, ma Fiorillo è tanto immenso quanto infinito e ci mette ancora una volta la mano santa anticipando il centravanti. L’orgoglio del Como non smette di lottare nemmeno nel recupero, con Gerardi che insidia ancora la porta con l’inzuccata della disperazione ma manca lo specchio di poco a Fiorillo battuto. Allo scadere il Pescara si ricorda di attaccare e si riaffaccia in area avversaria con Caprari, che sfiora lo 0-3 un attimo prima della fine.

Sarebbe stato davvero troppo: il Delfino vince senza quasi giocare. La prova monumentale di Fiorillo e l’importante puntellamento di Campagnaro consolano ben poco, la squadra di Oddo ha dovuto giocare una gara votata al contenimento, disconoscendo il bel gioco che ha contraddistinto il bell’avvio di stagione. Premiati cinismo, concretezza e l’istinto rapace del capocannoniere di cadetteria: per i 3 punti e la conservazione della classifica sì (sesto posto a 21 punti), ma Lapadula non basterà per sempre.

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