Basket, Pescara soffre ma batte Porto Sant’Elpidio

Pescara. L’Unibasket Amatori Pescara torna davanti al proprio pubblico dopo un mese e infila la terza vittoria in campionato battendo il Porto Sant’Elpidio Basket con il punteggio di 76-66.

Micevic parte in quintetto. Caverni in questa stagione è caldissimo quando tira da tre punti e apre le danze dopo un manciata di secondi. Poti replica dopo pochi attimi (6-0). Con le stesse armi, Porto Sant’Elpidio si rifà sotto con Giammò e Marchini (8-8 dopo nemmeno tre minuti di gioco). Nuovo botta e risposta: 11-11 con altre due triple. Porto Sant’Elpidio resta agganciata nel punteggio arpionando rimbalzi offensivi in serie, ma è meno lucida al tiro mentre Pescara è spietata e gioca una pallacanestro bellissima. Coach Schiavi chiama timeout ma non serve a molto: Pescara chiude il primo quarto 27-17 realizzando quando e come vuole, sia dall’arco che attaccando il ferro.

Il copione non cambia e Potì ne mette altri cinque (32-19). Coach Rajola ruota i quintetti e ottiene grandi risposte da tutti i suoi uomini, con il classe 1999 D’Eustachio davvero on fire e Serafini chirurgico assieme a Carpanzano. I marchigiani si affidano al talento di Giammó e Marchini per provare a rimanere attaccati alla partita e in parte ci riescono, approdando ad un rotondo ma non pesantissimo meno diciassette (45-28). Coach Rajola non ammette cali di tensione, intuisce che qualcosa non gira e ferma immediatamente il gioco. Effettivamente Pescara ha un piccolo calo dopo 15 minuti fantascientifici. Non tornerà più su queste vette di gioco.

Gli ospiti concedono minutaggio al giovanissimo Rosettani che risponde davvero positivamente all’appello. Pescara ora è meno dominante rispetto all’inizio, ma il vantaggio rimane sempre attorno ai quindici punti. La stoppatona di Capitanelli su Marchini sembra sancire il dominio dei locali, ma in realtà l’Unibasket sta tirando il freno. Con il passare dei minuti la difesa degli ospiti diventa davvero puntuale, chiudendo l’area e alzando pure l’aggressività. Davanti a questo miglioramento, Pescara perde lucidità e non riesce più a far canestro, così gli ospiti arrivano a -11, poi a -9 e con il passare dei minuti, addirittura, ad un solo possesso di svantaggio. Pescara realizza solo dalla lunetta, con Micevic, fino ad una provvidenziale tripla di Leonzio che scaccia le streghe. Il tiro libero di D’Eustachio chiude il tempino sul 60-53.

PSE prova nuovamente a farsi sotto, torna a meno quattro due volte con Marchini e viene rispedita indietro dai gioielli di Potì e Leonzio. Adesso nessuna delle due squadre riesce ad alzare di nuovo il ritmo, entrambe ci provano con coraggio ma la situazione rimane stabile: Pescara non ha ritrovato la lucidità iniziale, mentre i marchigiani sembrano proprio non avere più il modo di impensierire i locali che, almeno difensivamente, hanno ritrovato compattezza. L’ennesima bomba di Potì e i suoi successivi tiri liberi chiudono definitivamente il match. Alla sirena il tabellone dice 76-66.

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