Ciclismo Mtb, Benfatto firma il “triplete” per la Go Fast

Roseto. Erwin Benfatto sigla il primo triplete stagionale per la rosetana Go Fast. Il “Dream Team” diretto dal presidente Andrea Di Giuseppe non si arresta e vince anche fuori strada. Per l’occasione il pinetese conquista la seconda edizione del Trofeo di mtb Laghi del Sole a Casalbordino.
FANGO E FATICA.
La foto all’arrivo scattata da Bruno Di Fabio dice tutto sul carattere che Erwin ha saputo mostrare durante la gara, in particolare sul finale. Nessuna paura di faticare, sudare o di sporcarsi. Benfatto ha inseguito un sogno: il desiderio di vincere e che forse a molti giovani di oggi manca. A lui va il riconoscimento di corridore più combattivo. La sua tenacia ricorda il ciclismo eroico di altri tempi.
LA PAROLA AL VINCITORE

Erwin dalla foto sembra essere stata una gara insidiosa, è così?
– Si, le difficoltà sono state davvero tante: dal freddo alle pozze di fango fino ai continui rilanci di velocità. Un vero strazio.

L’aria fredda pare aver seccato in modo istantaneo il fango sulle gambe, giusto?
– Sicuro. Per questa ragione ho faticato da matti.
Dai dati cronometrici si capisce che la prova non è stata proprio una scampagnata, vero?
– Si è trattata di una gara velocissima. Alla fine il garmin segnava 31 di media;
Lo rifarebbe un’altra volta?
– Altre 1000 volte.
Quando ha deciso di levarsi gli occhiali?
– Al terzo giro. Troppo fango. Non ci vedevo più.
Tracciato?
– Il percorso di cross country presentava un tratto particolarmente tecnico. C’erano pozze di acqua alte ovunque. Tra l’altro molte persone ci sono finite dentro e si sono fatte male. Sapevo della difficoltà di quel pezzo di strada. Così ne ho approfittato tirando lunghi rapporti per fare selezione tra i concorrenti.
Appena dopo il via ha avuto qualche difficoltà a prendere le prime posizioni?
– Ho lottato tanto per farmi largo tra i partecipanti anche con qualche spallata. Dopo un giro la situazione si è stabilizzata e non mi sono più schiodato dalla ruota del primo.
Dove si è deciso il finale?
– Sono rimasto coperto tutto il tempo senza fare mosse azzardate. A metà dell’ultimo giro ci ho dato dentro con delle brusche drenate. Dopo un po sono riuscito a scremare il plotone di testa e così siamo rimasti in due a guidare la corsa. L’ultima curva l’ho presa in prima ruota. Nella mia mente c’era voglia di farcela. E alla fine ho vinto.
Quanti km erano?
– Poco più di 30 km svolti all’interno di un circuito, per un totale di 5 giri compreso quello di lancio.
A chi dedica questa prima vittoria della sua carriera?
– Al Team Go Fast e al presidente Andrea Di Giuseppe.

Paolo Cosenza 

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