Sambuceto Calcio, intervista a mister Del Zotti

Sambuceto. Dopo una cavalcata praticamente perfetta (fatta di 6 vittorie e un pareggio nelle prime 7 gare di Eccellenza), domenica scorsa, in trasferta col Paterno, è arrivata la prima sconfitta in campionato per il Sambuceto.

 Uno stop che l’allenatore viola, Francesco Del Zotti, analizza così: “Penso sia stata una partita decisa dagli episodi. Ci ha condizionato molto prendere due gol nei primi minuti di gioco. Poi abbiamo provato a rimetterla a posto, ma non ci siamo riusciti fino alla fine». Perdere non è mai piacevole, e la prima sconfitta patita ha ovviamente lasciato un po’ di amaro in bocca alla truppa viola, ma la reazione della squadra sembra essere giunta in maniera quasi immediata, come svela lo stesso mister Del Zotti: «Subito dopo la partita ho visto la squadra dispiaciuta, perché i ragazzi ci mettono tanto amore sia in allenamento che in partita. In loro però ho subito visto la voglia di ripartire sin dal primo allenamento, e quindi non sono preoccupato per domenica prossima”.

 Analizzando quanto visto in questo primo scorcio di stagione è possibile notare come mister Del Zotti e il suo staff stiano cercando di arrivare al risultato attraverso il gioco. Una cosa che, almeno per quanto concerne le cosiddette “categorie minori”, può rappresentare una “rarità”. Ma proprio su quest’aspetto, dall’analisi dell’allenatore sembra emergere non soltanto il suo pensiero, ma anche lo spirito che anima il progetto che si sta provando a portare avanti alla Cittadella dello Sport: “Sin da subito, quando ho preso quest’incarico insieme a tutto lo staff ci siamo ripromessi di provare a fare qualcosa che probabilmente in pochi fanno. Noi riteniamo che l’unico modo per arrivare al risultato sia il gioco, e fare questa categoria, come qualsiasi altra, e non metterci ciò che si sente e si crede, credo sarebbe penalizzante. In più quello che crediamo è che il nostro sia un impegno molto serio ma anche un momento di svago. Non dobbiamo mai dimenticare che siamo comunque dei dilettanti, e molti dei ragazzi che sono con noi lavorano al di fuori del calcio. Alla luce di ciò, crediamo che il primo obiettivo debba essere quello di divertirsi, perché in fondo il nostro è uno sport. E questo penso valga a prescindere dall’obiettivo sportivo finale, che può essere la salvezza, i playoff, o la vittoria di un campionato”.

 Il pensiero di mister Del Zotti e del suo staff sembra essere effettivamente applicato da tutti i ragazzi scesi in campo fino a questo momento, dato che in tutte le otto gare disputate sin qui, la prestazione della squadra, a prescindere dal risultato finale, non è mai mancata: “Analizzando gli ultimi due incontri disputati, credo che contro la Torrese ci sia stata una grandissima prestazione della squadra, al netto del quarto d’ora iniziale del secondo tempo. Stesso discorso anche col Paterno, dove a parte i 10 minuti iniziali non abbiamo demeritato. Forse anche le tre partite ravvicinate ci hanno un po’ penalizzato. E questo forse più a livello mentale che fisico, perché recuperare sapendo di dover giocare ogni tre giorni è stato più difficile che in altre occasioni. In generale penso ci possano stare un pareggio e una sconfitta contro due squadre di livello. Così come non ci siamo esaltati dopo le 6 vittorie di fila, non ci abbattiamo gli ultimi due risultati”.

 L’ottimismo mostrato dall’allenatore del Sambuceto si proietta infine anche nell’analisi relativa al suo gruppo in vista anche dei prossimi impegni della squadra: “Il campionato è lunghissimo e durante l’anno ne succederanno ancora tante, sia positive che negative. Il gruppo, composto da staff, squadra e società, è forte sotto ogni punto di vista. Da parte loro, i ragazzi da soli ci fanno capire che vogliono ripartire: come già accennato il gruppo l’ho visto benissimo. Ogni volta cerchiamo di allenarci professionalmente e col sorriso. Lo spirito che ho notato è che i ragazzi “vogliono” venire al campo ad allenarsi, e non soltanto perché “devono” venire. Siamo una squadra che ha bisogno di entusiasmo per fare bene, e questo lo sto vedendo in tutti, anche in chi gioca meno”.

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