Verso le elezioni della FIGC Abruzzo: l’intervista a Mario D’Alessandro

A Mario D’Alessandro, imprenditore di Notaresco e da oltre 40 anni dirigente sportivo, abbiamo chiesto ciò che sta accadendo nel panorama del calcio abruzzese.

– Virus permettendo, all’inizio dell’anno prossimo ci sarà il rinnovo del comitato regionale della FIGC, secondo lei ci saranno cambiamenti?
“Credo che sia un’opportunità per tutto il movimento che certamente non sta attraversando un buon momento a causa della pandemia. Dopo decenni di strapotere di una certa classe politica è giunto il momento di confrontarsi con una votazione vera e non apparente com’è accaduto da oltre quindici anni a questa parte dove si eleggeva il presidente con una semplice alzata di mano.
È finito il tempo in cui si raccoglievano le adesioni alle società con largo anticipo sulle votazioni con espedienti da prima repubblica in modo tale da non permettere a chi avrebbe voluto candidarsi di raccogliere adesioni a sufficienza per esprimere una propria lista. Questo atteggiamento durato alcuni lustri oggi non sarà più possibile visto che già da tempo ci stiamo preparando per affrontare queste elezioni per eleggere il nuovo presidente della FIGC regionale.
Il nostro candidato presidente risponde al nome di Pasquale Rodomonti persona stimata e nota negli ambienti sportivi per essere stato un arbitro di calcio a livello nazionale e internazionale, con lui stiamo costruendo una lista importante per dare un segnale di discontinuità con il passato.”
– Si parla di voto elettronico sempre a causa della pandemia, lei come la pensa a 
questo proposito?
“Dico semplicemente che è da evitare. Con questa modalità si andrebbe a dare la possibilità all’attuale dirigenza di rimanere al loro posto. Non si può continuare a gestire il comitato in maniera personalistica e priva di: idee, contenuti e prospettive; come abbiamo assistito in questi decenni, per non parlare di come è stata gestita la fase COVID scatenando l’ira di tutte le società.”
– Cosa avrebbe proposto in fase COVID?
“Come prima cosa avrei ritardato la ripartenza dei campionati come è stato fatto in alcune regioni e poi avrei messo mano alle risorse delle casse del comitato e della lega nazionale per dare sostegno e forza a tutte le società nel sanificare gli spogliatoi e soprattutto fare i tamponi come avviene nei professionisti in modo tale da evitare tutti questi rinvii ma soprattutto evitare esborsi di denaro da parte delle società che di per se fanno molta fatica. Basti pensare che in una sola domenica sono state rinviate ben CINQUANTAQUATTRO gare dall’eccellenza in giù, vi pare una cosa normale?
Il comitato doveva intervenire tempestivamente nel sottoscrivere delle convenzioni con cliniche private o statali per venire incontro alle difficoltà delle società, cosa che non mi risulta sia stata fatta. 
I tamponi avrebbero certamente contribuito a ridurre i positivi isolandoli e le sanificazioni negli ambienti chiusi avrebbero certamente reso meno pericoloso il virus.
Lo scorso anno il campionato è stato concluso a febbraio e le società hanno versato nelle casse del comitato la somma di circa 30,00 euro per ogni tesserato che aveva poi la copertura assicurativa. Visto che il campionato non si è concluso nei tempi stabiliti quelle somme sono state richieste all’assicurazione per poterle restituire alle società o sono in cassa al comitato? Se non ci fosse stata la possibilità di restituire quelle somme si poteva comunque trovare un compromesso nella stagione in corso e ridurre i costi delle assicurazioni.
Gira voce che in questi giorni sia arrivato al comitato regionale da parte della LND un addebito per spese assicurative per la stagione in corso che chiaramente il comitato dovrà girare alle società, ma questi si rendono conto che le società sono alla canna di fucile?
Anche per quanto riguarda l’iscrizione ai vari campionati il comitato ha concesso una dilazione di pagamento in tre tranche con un piccolissimo sconto sul totale.
Io personalmente avrei proposto l’abbattimento del 50% dell’ammontare o in alternativa avrei abolito la quota assicurativa, un fardello dai costi eccessivi per qualunque società.
Dichiarano che sono stati elargiti milioni di contributi a disposizione delle società ma è possibile sapere esattamente a quanto ammonta il contributo per ogni società e conoscere le cifre messe a disposizione dalla FIGC, dalla LND e dal comitato e da altri enti sportivi?
Nelle ultime settimane è stato siglato un accordo tra la LND (Sibilia) e l’associazione calciatori sancendo che le società debbano rimborsare ai calciatori (nel periodo COVID) i mancati rimborsi senza che questi abbiano prestato la loro opera nelle società di appartenenza. Ho registrato le lamentele di diverse società ma dal comitato nulla è trapelato. Qual è stata la presa di posizione del Presidente del Comitato Abruzzo quando si siglava questo accordo?
Altro aspetto importante riguarda i campionati Juniores. È vero che è un campionato obbligatorio ma è altrettanto vero che in questo momento storico richiedere la multa da parte della federazione di € 4.000,00 per la mancanza partecipazione è inconcepibile.
Si stanno preoccupando di recuperare queste multe dimenticando di assegnare la vittoria relativa alla propria categoria a tutte le Juniores della Regione. Bastava un piccolo gesto di riconoscimento, cosa che hanno fatto con altre categorie sicuramente meno importanti per il futuro del calcio regionale. 
Gli aiuti economici alle società vanno dati in questa fase e non quando non ci saranno più le condizioni per andare avanti perché così facendo rischiamo di cancellare la storia di tante società. Sono convinto che a breve sempre più dirigenti butteranno la spugna perché non potranno più sostenere le spese. Ecco allora che il comitato regionale, come farebbe un buon padre di famiglia, dovrebbe opportunamente intervenire a salvare le società in crisi se non si vuole che questo sport finisca.
Mi lasci fare un’ultima preghiera rivolta all’attuale comitato: mettete mano alle risorse che avete a disposizione, somme di danaro che sono dormienti nelle vostre casse. È giunto il momento di utilizzarle per una giusta causa ovvero la sopravvivenza di questo sport, il calcio tanto caro a tutti noi.”
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