Un rigore contestatissimo dà il titolo di campione d’inverno al Diavolo

gambino_giuseppeGrazie ad un contestatissimo calcio di rigore di Gambino, arrivato ad un quarto d’ora dalla fine, un Teramo non brillante riesce a strappare un punto sul terreno di gioco del “Polisportivo” di Civitanova Marche e conquista il titolo di campione d’inverno, in virtù della contemporanea sconfitta per 1-0 del Rimini a San Benedetto del Tronto.

Prima della gara, il mister dei padroni di casa Gabriele Morganti schiera una formazione largamente rimaneggiata: senza gli infortunati Buonaventura, Forani e Serrapica, e gli squalificati Marotta e Bordi, l’ex tecnico teatino dirotta Rachini in difesa al fianco di Orlando e Tidei, affidando le sortite offensive al solo Lazzarini, sostenuto dagli esterni Noschese e Serantoni. Sull’altro versante mister Cifaldi, che deve nuovamente rinunciare ad Arcamone (problemi alla coscia), schiera l’undici largamente annunciato alla vigilia, con Lorusso in mediana al posto dell’ex Cavese Scartozzi. L’avvio è subito in salita per i biancorossi: i padroni di casa, infatti, hanno un approccio alla gara più convincente rispetto ai giocatori del Teramo, che vanno sotto al primo affondo. Su un lancio proveniente dalla trequarti Ianni e Farò cincischiano troppo: ne approfitta Noschese, che riesce ad anticipare il difensore del Teramo, e depositare la palla in fondo al sacco a porta vuota (3’). I biancorossi, colpiti a freddo dalla rete rossoblù, su un terreno al limite della praticabilità non riescono a creare una manovra degna di tal nome: i giocatori teramani, infatti, si affidano spesso a lanci lunghi, facile preda della retroguardia di casa, comandata dall‘ottimo Orlando. L’unico vero pericolo della prima frazione lo crea Gambino il quale, su un cross dal fondo di Borrelli, di testa colpisce troppo centralmente: Paniccià para senza problemi (21’). La squadra di casa, meglio disposta in campo con Lazzarini a fare da boa per gli inserimenti del bravo Noschese, si rende maggiormente pericolosa, andando vicina al gol del raddoppio in almeno due circostanze nel giro di un minuto: prima è Lazzarini, da buona posizione, ad impegnare Farò con un violento destro deviato in angolo con una parata plastica (34’), poi è Mandorino dai venti metri a fare la barba al palo di sinistra di Farò (35’). Il primo tempo, praticamente, è tutto qui. Nel secondo tempo, il clichet della gara non cambia: il Teramo, soprattutto nei primi minuti, soffre il terreno di gioco pesantissimo e non riesce a creare occasioni pericolose dalle parti di Paniccià, mentre la Civitanovese, che si difende con ordine, prova a pungere in contropiede. Proprio su una ripartenza, i padroni di casa vanno vicini al gol del raddoppio: Borrelli perde ingenuamente palla sulla trequarti, Natalini apre sulla destra per Serantoni, la cui conclusione colpisce il palo esterno alla sinistra del portiere teramano. Con il passare dei minuti, però, i biancorossi prendono confidenza con la gara ed insistono alla ricerca del pari, sfiorato da Borrelli con un tiro dal vertice sinistro dell’area: la palla attraversa tutto lo specchio di porta civitanovese e finisce sul fondo di pochissimo (58’). Le occasioni più pericolose per il Teramo provengono sempre dai piedi dell’estroso esterno di Guglionesi il quale, nonostante il campo pesantissimo, crea più di un grattacapo alla retroguardia di casa: proprio su una punizione dalla destra del fantasista biancorosso, Gambino da buona posizione non riesce a concludere con forza verso la porta di Paniccià, che sventa il pericolo senza problemi. L’episodio che cambia il corso del match, però, arriva al 72’: il cambio di gioco di Orta pesca Borrelli che, in contropiede, si invola verso la porta civitanovese. Paniccià, in uscita bassa, sembra anticipare il numero 10 teramano che finisce a terra: l’entrata, a velocità naturale, sembrerebbe regolare, ma l’arbitro tra l’incredulità del pubblico civitanovese ravvisa gli estremi della massima punizione, espellendo il portiere per fallo da ultimo uomo. Dopo tre minuti di convulse proteste (il mister Morganti viene allontanato dal campo, mentre il presidente di casa entra addirittura sul terreno di gioco) sul dischetto si presenta Gambino che spiazza Giacomozzi, subentrato a Serantoni. In tribuna succede di tutto, con vergognosi tentativi di aggressione nei confronti dei giornalisti teramani, mentre in campo la partita si accende, forse anche troppo: la Civitanovese, seppur ridotta in dieci, si lancia in attacco alla ricerca del nuovo vantaggio, ma inevitabilmente scopre il fianco ai contropiedi teramani. Prima è Borrelli ad impensierisce Giacomozzi con un tiro dai 25 metri (deviato in tuffo: all’81’) poi è Gambino da due passi ad esitare troppo e non infliggere il colpo del ko, facendosi chiudere con una scivolata disperata da un difensore di casa (all’82’). Ma sarebbe stato, obiettivamente, una punizione troppo ingiusta per la Civitanovese: dopo sette minuti di recupero termina così 1-1, un punto che accontenta maggiormente i biancorossi, che festeggiano il titolo di campione d’inverno. I rossoblù, invece, urlano la loro rabbia nei confronti del signor Chiffi di Padova, per un episodio che solo la moviola serale saprà chiarire.

CIVITANOVESE-TERAMO 1-1

MARCATORI: 3’Noschese (C), 75’r Gambino (T)

CIVITANOVESE: Paniccià, Albanesi, Genoese, Rachini, Orlando, Tidei, Serantoni (75‘Giacomozzi), Natalini, Lazzarini, Mandorino, Noschese (84‘Koutouan). A disp: Kulli, Cingolani, Lattanzi, Iacopini, Recanati. All: Morganti

TERAMO: Farò, D’Eustacchio (57‘Lenart), Russo, Lorusso (93’Curri), Ianni, Gattari, Costa Ferreira (50‘Di Paolo), Cerchia, Orta, Borrelli, Gambino. A disp: Savietto, Gabrieli, De Lucia, Raimondo. All: Cifaldi

ARBITRO: Daniele Chiffi di Padova (Cecconi e Orlandi di Empoli)

NOTE: ammoniti Paniccià, Mandorino e Lazzarini nella Civitanovese, D’Eustacchio e Lenart nel Teramo. Espulso Paniccià al 72’ per fallo da ultimo uomo. Allontanato Morganti per reiterate proteste. Angoli 3-2 per il Teramo. Spettatori 1800 circa, di cui 400 provenienti da Teramo. Rec. 3’+7’.

Francesco Graduato

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