Il Teramo non si arrende al Pescara: derby in parità

Pescara (4-3-3): Sorrentino; Cancellotti, Drudi, Ingrosso, Nzita (81’ Frascatore); Rizzo, Pompetti, Memushaj (81’ Bocic); Galano (74’ Clemenza), Ferrari (59’ De Marchi), D’Ursi (75’ Diambo). A disposizione: Iacobucci, Radaelli, Illanes, Rasi, Zappella, Marilungo, Rauti. Allenatore: Auteri.

Teramo (4-3-3): Agostino; Hadziosmanovic, Bellucci, Piacentini, Rillo (46’ Lombardo); Mungo, Arrigoni, Viero (57’ Fiorani); Malotti (81’ Pinto), Bernardotto, Rosso (57’ Birligea). A disposizione: Tozzo, Perucchini, Furlan, Surricchio, Di Dio, Montaperto. Allenatore: Guidi

Reti: 40’ Ferrari (rig), 85’ Bernardotto

Arbitro: Simone Galipò di Firenze.

Dopo quello di Coppa, è ancora derby all’Adriatico tra Pescara e Teramo. Auteri conferma la squadra che ha perso a Cesena, con Galano, Ferrari e D’Ursi nel tridente: vincere è d’obbligo per i biancazzurri. Il Teramo risponde con Malotti, Bernardotto e Rosso: Guidi cerca di allungare la striscia positiva per togliersi dalla zona calda della classifica.

Ad aprire la contesta è il Pescara su punizione al 4’: batte Memushaj dai 25 metri e Agostino deve subito volare all’incrocio dei pali. Risponde il Teramo al 10′: cross basso di Mungo per Bernardotto che si gira dai 5 metri a colpo sicuro, ma Sorrentino respinge con altrettanta fermezza. Il Delfino prende piede: al 15’ i biancorossi perdono malamente palla, Galano ruba e si porta sul limite per concludere e manca il bersaglio di pochissimo. Ancora i biancazzurri al 22’ su corner battuto da Pompetti: Ferrari incorda da vicino e la alza di poche spanne sopra la traversa. Il diavolo sbaglia tanto, il Pescara ne approfitta anche al 40’ con Cancellotti che sgancia il traversone per Ferrari, il centravanti pescarese incorna ancora dal dischetto ma Bellucci gliela sporca con la mano ed è rigore; lo stesso Ferrari si incarica della battuta e punisce Agostino con una bomba centrale. 1-0 e così si va all’intervallo.

Pescara aggressivo anche a inizio ripresa: Ferrari, al 53’, va sul fondo a sinistra e cerca in area piccola D’Ursi, Agostino si tuffa per respingere ed anticipa il tap-in. D’Ursi che ci riprova dopo 1 minuto, imboccato bene da Galano, ma dai 9 metri la spara sull’esterno della porta spalancata. Attacca a raffica la squadra di Auteri e recrimina per un altro rigore al 58’, ma Galipò giudica non falloso l’intervento di Arrigoni su Ferrari. La formazione di Guidi dà un segno di vita al 63’ su calcio d’angolo: Piacentini si libera nella mischia e la prende al volo in salto, ma la traversa salva Sorrentino. I padroni di casa sono incontenibili: al 68’ Memushaj serve un assist perfetto a D’Ursi, che si coordina alla perfezione e gira dal limite piccolo ma fa i conti con l’ennesima respinta provvidenziale di Agostino. Il Pescara attacca a raffica e al 78’ reclama un altro rigore per tocco di mano di Lombardo. A 5 minuti dal 90’, quando i giochi sembrano fatti, il Pescara allenta la presa, il Teramo sale bene con Hadziosmanovic che taglia il cross in profondità, Lombardo la prolunga di testa sul secondo palo e Bernardotto si inserisce alla perfezione per insaccarla. 1-1. Con un punto insperato in tasca, il Teramo serra i ranghi e non si arrende al forcing finale pescarese: finisce in parità.

Ancora una volta incapace di chiuderla, il Pescara getta alle ortiche una gara dominata al 90%: il Teramo sfrutta una delle pochissime occasioni costruite ed esce con un punto preziosissimo da un’Adriatico che per Auteri e i suoi riserva solo una bordata di fischi.

 

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