Neve, terremoto e allagamenti: la provincia di Teramo abbandondata nell’emergenza

L’Abruzzo nella morsa del gelo, del maltempo, del terremoto. Una serie di calamità si sono riversate in un piccolo lembo di terra, solitamente orgoglioso e fiero ma con scarsa manutenzione.

Le scosse di terremoto però sono un’emergenza nell’emergenza che già da giorni hanno colpito la nostra regione.

Una situazione assai critica che però sembra essere sfuggita di mano ai piani neve, ai piani emergenza. Sicuramente si tratta di un evento eccezionale ma la Provincia di Teramo risulta parzialmente isolata con tantissime persone che in questi giorni, soprattutto oggi, si sono rivolte disperate anche a noi con una ricorrente e accorata richiesta di aiuto.

L’esercito è arrivato ma l’entroterra (Vallata del Fino, i paesi di montagna, i centri storici nelle zone collinari) sono da giorni murati in casa dalla neve senza aiuti, senza luce, senza telefono.

E nelle parole di disperazione rivolte ad un semplice giornale online si sente tutta la distanza avvertita nei confronti delle istituzioni. Non solo, quelle locali che con pregi e difetti in questi giorni stanno facendo il possibile. Sul campo e per i loro cittadini.

Oggi in Abruzzo, ma sopratutto in Provincia di Teramo, c’è un grande assente: il Governo. Lo si capisce dagli appelli del Presidente della Provincia, Renzo Di Sabatino, dai silenzi di Luciano D’Alfonso e dalla rabbia dei nostri concittadini.

I Ministri in Tv, il Presidente del Consiglio con la Merkel a studiare bilanci e gli italiani teramani congelati sotto la neve. E se domani la neve si scioglie e inizia una nuova emergenza con gli allagamenti?

Cosa stanno aspettando? Cosa devono fare i teramani per essere aiutati?

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