Sogesa: riprende la raccolta? Cirsu presenta piano industriale ma Giulianova e Roseto devono pagare

sogesa_manifestoNotaresco. E’ ancora in forse la ripresa della raccolta dei rifiuti a Roseto, Giulianova e Bellante. Dopo l’assemblea dei sindaci Cirsu che si è svolta questo pomeriggio, sarà l’assemblea dei lavoratori della Sogesa a decidere domani mattina alle cinque se riprendere o meno il servizio. La sensazione è che la bilancia, al momento, penda verso la prima ipotesi, ma tutto rimane appeso ad un filo, vista anche la certezza per i lavoratori di vedere lo stipendio di maggio slittare alla metà di luglio, così come comunicato oggi dai vertici Cirsu.

“Se con la Sogesa non si risolve la questione, è ovvio che dovremo trovare altre soluzioni”, ha dichiarato l’assessore giuliese all’Ambiente Gabriele Filipponi. Tra i 124 lavoratori gli animi sono ormai esasperati, dopo il quattordicesimo sciopero da un anno ad oggi per i loro stipendi arrivati puntualmente a singhiozzo. “Saremo con i lavoratori e con i cittadini e lotteremo per difendere il lavoro e l’efficienza dei servizi pubblici”, ha dichiarato questa mattina il portavoce rosetano della Federazione della Sinistra, intervenendo in difesa degli operai Sogesa. “Vorremmo qualcuno con cui poter parlare del nostro futuro”, ha detto nella mattina della serrata Domenico Daniele, del sindacato aziendale.
E quel qualcuno potrebbe essere Cirsu, il cui consiglio di amministrazione nel pomeriggio ha esposto ai sindaci il futuro piano industriale del consorzio. Un piano a step, che prevede la graduale ripartenza degli impianti del polo di Grasciano, a partire dal tritovagliatore per arrivare sino alla piattaforma per il riciclo, e per il quale sono pronti anche alcuni finanziamenti regionali. Un piano ambizioso, che ha visto sostanzialmente d’accordo tutti i sindaci, e che nelle strategie del cda potrebbe far tornare il consorzio come un player autonomo nel campo regionale dei rifiuti. Piano ambizioso, e che chiede per il breve periodo circa seicento mila euro. E su questo punto l’accordo è stato meno compatto. Al momento Cirsu, come anticipato da Cityrumors nei giorni scorsi, è creditore nei confronti dei sei comuni soci per circa sette milioni e mezzo di euro. E se i quattro “piccoli” devono cifre tra i duecento mila euro e il mezzo milione, i due big Giulianova e Roseto devono rispettivamente 2 milioni 742 mila e 2 milioni e 63 mila euro, così come emerso da un documento diffuso nel corso dell’assemblea. Qualora entro una settimana i vari comuni non comunicheranno il loro piano di rientro il cda del consorzio potrebbe chiedere la liquidazione di Cirsu, ha dichiarato nell’incontro il presidente Andrea Ziruolo. Enio Pavone, neo sindaco di Roseto e alla sua prima assemblea Cirsu, ha chiesto qualche giorno per esaminare meglio la questione. E’ chiaro dunque che nei prossimi sette giorni i fari saranno puntati sui due “grandi”, che nella sostanza si ritrovano a dover decidere del futuro dell’intero polo di Grasciano. La questione finanziaria, ha affermato un addetto ai lavori, non sarebbe troppo complessa per Roseto, che avrebbe già messo in bilancio le poste in contenzioso (mai però contestate), mentre Giulianova dovrebbe andare a pescare nel bilancio del prossimo anno.

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