Riserva naturale Borsacchio Knock-Out: la denuncia dei docenti abruzzesi di Geografia

borsacchioSu iniziativa dell’Associazione Italiana Insegnanti di Geografia – Sezione Abruzzo, sabato 28 giugno 2014, è stata organizzata una visita di studio nella Riserva del Borsacchio a Roseto degli Abruzzi. Vi hanno preso parte, oltre ai Soci, anche componenti di Italia Nostra di Pescara, docenti Universitari di L’Aquila e della D’Annunzio di Chieti, Ambientalisti e Naturalisti e numerosi appassionati locali.

Alla bellezza del mare di gran fascino per la mancanza di scogliere artificiali si contrappone lo stato di degrado della vegetazione delle sabbie, con i relitti sistemi dunali massacrati da interventi con ruspe e conseguente immiserimento estetico dell’habitat dove sono in via di colonizzazione piante  invasive che soppiantano le delicate specie autoctone.

Altrettanto e forse ancora più degradata naturalisticamente è la foce del torrente Borsacchio, ormai privo di defluss, ridotto ad una pozza maleodorante ed interrato. In questa situazione ecologica fortemente degradata trova invece un optimum di crescita l’alga verde Enteromorpha intestinalis (L.) Link. della Famiglia: Ulvacee, la cui esclusiva e estesa presenza evidenzia una forte eutrofizzazione per la grande quantità di sostanze azotate e fosfate, verosimilmente per apporto diretto di scarichi fognari.

Essa assume una colorazione verde brillante intenso, e forma presso la foce del Borsacchio, ridotta ormai in stagni e  pozze, dense colonie che quando vanno in putrefazione  sono di odore nauseabondo e non prive di organismi unicellulari di elevata tossicità se vengono a contatto con piccole ferite dei piedi e penetrano nel corpo di chi attraversa la foce.

Ricerche in varie parti del mondo (USA, Australia, Europa) hanno evidenziato che la dominanza di quest’alga  determina una massiccia diminuzione delle altre specie marine e salmastre, animali e vegetali . La dominanza di Enteromorpha intestinalis costituisce, formando densi ammassi, tipicamente una marea verde  inquinante che è associata ad alterazioni delle catene trofiche di tutti gli organismi della foce.   

Ciò si verifica anche al Borsacchio nelle cui acque non si riscontra nessuna forma di vita animale (piccoli crostacei, molluschi, insetti acquatici, pesci). La presenza della componente biotica vegetale è ridotta al margine del fossato ed è costituita dalla cannuccia di palude, che trova giovamento nutritivo dalla eutrofizzazione nitro-fosfatica.

Si chiede alle pubbliche autorità di non intervenire ulteriormente sulle dune e di porre in essere opportuni interventi per far cessare l’apporto inquinante sul torrente.
A nome dei Soci AIIG Abruzzo e dei partecipanti alla Visita di studio alla Riserva Borsacchio la Presidentessa dell’Associazione

Agnese Petrelli

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