Chieti, scomparso alla Trinità il tombino della ditta Angelo & Carmine De Cesare

In questi giorni si sta rifacendo il manto stradale in diverse parti della città. Ad esempio, nei giorni scorsi denunciando l’inciviltà degli automobilisti avevamo segnalato anche la presenza di lavori sull’asfalto di Via Papa Giovanni.

Comunque, diverse “pezze” sono state messe qua e là per la città e il nuovo stile che sembra essere utilizzato per il rifacimento dell’asfalto, è quello maculato come alcune vacche da pascolo. Ovviamente, la nostra è solo ironia, e siamo consapevoli che si usi rattoppare l’asfalto proprio perché non ci sono tanti soldi e parlando sempre di vacche, perché siamo ai tempi delle “vacche magre”, dopo i decenni passati di “vacche grasse”.
Una di queste pezze, bella grossa,come documentato dalle foto, è stato messa in Piazza della Trinità a Chieti Centro, ma la ditta che ha fatto questi lavori di rifacimento dell’asfalto, dovrebbe aver accidentalmente coperto un tombino dell’acquedotto con il marchio della storica ditta edile teatina “Angelo & Carmine De Cesare”.
Guarda caso, proprio in questi giorni, l’Arch. Angelo De Cesare, erede della storica ditta teatina, è alle prese con un “braccio di ferro” col Comune di Chieti sulle modalità di gestione dei lavori pubblici da parte dell’amministrazione e guarda caso il tombino coperto è proprio uno col marchio della sua ditta.
Pertanto, alcuni maliziosi in città si sono chiesti: la copertura con l’asfalto del tombino della ditta “Angelo & Carmine De Cesare” sarà stata una rappresaglia da parte dell’amministrazione comunale che si è “vendicata” con un piccolo dispettuccio di De Cesare suo oppositore?
Ovviamente no, quanto accaduto probabilmente è  stata solo una coincidenza, ma quando il diavolo ci mette le corna, le coincidenze sono sempre bizzarre.
Comunque, a parte gli scherzi e l’ironia, chiediamo al Direttore dei Lavori  che vigili affinché gli operai della ditta evitino di coprire eventuali tombini dell’acquedotto o altri manufatti come ci hanno segnalato in questo caso in Piazza della Trinità.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it

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