Chieti, petizione-esposto dei commercianti inviato alle autorità

I commercianti di Viale Abruzzo sono sul piede di guerra. In questi giorni si stanno raccogliendo firme fra gli esercenti di Viale Abruzzo a Chieti Scalo, importante arteria commerciale cittadina, per un esposto – petizione da inviare al Prefetto, al Sindaco di Chieti, agli Assessori ai Lavori Pubblici e al Commercio, al delegato allo scalo del Comune di Chieti, al Comando dei Vigili Urbani e alle associazioni di categoria, con preghiera di massima divulgazione da parte della stampa.

Questa petizione che già oggi è stata firmata da diversi commercianti prevede in buona sostanza i punti che sono stati sviluppati ieri nell’articolo che abbiamo pubblicato. I commercianti, inoltre, stanno vagliando la possibilità di fare uno sciopero fiscale generale che cercheranno di estendere anche alle attività commerciali di altre parti della città. Questo perché sono stufi di pagare tributi senza avere appropriati servizi e di essere abbandonati sia dalle istituzioni che dalle associazioni di categoria che, secondo loro, si fanno sentire solo quando devono battere cassa, non coinvolgendoli e non informandoli.
In buona sostanza, i titolari di diverse attività commerciali di Viale Abruzzo accusano l’amministrazione comunale di non rispettare le promesse fatte in campagna elettorale, di non favorire il commercio in questa zona della città di Chieti a causa di determinate scelte e comportamenti e di chiedere tributi sproporzionati in relazione ai servizi offerti. Infine, i commercianti di Viale Abruzzo, puntano il dito anche contro le associazioni di categoria che, secondo loro, sono pressoché ridotti a simulacri vuoti che non rappresentano più nessuno perché collusi col potere politico.
A tal proposito, pubblichiamo in allegato copia dell’esposto – petizione dei commercianti di Viale Abruzzo che riteniamo,secondo voci che circolano, sarà seguito da altre operazioni simili che spunteranno qua è la come funghi in altre parti della città e la protesta si diffonderà a macchia d’olio.
Tratto da www.censorinoteatino.blogspot.it

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