Sigaretta elettronica: attenti a dove andate in vacanza

Rischia fino a cinque anni di carcere, il turista svizzero arrestato dalla polizia thailandese con l’accusa di aver introdotto nel paese una sigaretta elettronica.

Oltre che su usi, costumi, luoghi d’interesse e le altre informazioni che i vacanzieri sono soliti cercare prima di partire, gli affezionati della sigaretta elettronica farebbero bene ad informarsi sulle norme che regolano l’uso del dispositivo nella nazione dove si è diretti.

Alcuni paesi infatti hanno normative estremamente restrittive e anche una piccola disattenzione, magari in perfetta buona fede, può costare molto cara. Ne sa qualcosa un cittadino svizzero in vacanza in Thailandia che, notato dalla polizia mentre utilizzava una sigaretta elettronica, è stato subito fermato e condotto in carcere dove è rimasto per alcuni giorni, prima di uscire su cauzione.

Nel paese asiatico le sigarette elettroniche sono infatti vietate e l’uomo è stato accusato di aver illegalmente introdotto il dispositivo nel paese, un reato per il quale si rischiano fino a 5 anni di carcere. In realtà, anche se raramente si raggiungono i livelli di severità della legge thailandese, sono molti i paesi, anche europei, che hanno normative sull’e-cig più restrittive di quelle nostrane.

Informarsi per tempo sulle leggi della nazione verso la quale si è diretti, può quindi essere molto utile per evitare di rovinarsi la vacanza con spiacevoli inconvenienti.

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