Telefonia: torna la tariffazione mensile, ma a chi conviene?

La legge obbliga gli operatori ad abbandonare la tariffazione a 28 giorni per tornare a quella mensile, ma c’è il rischio che a rimetterci siano sempre gli utenti.

La legge 172/2017, approvata lo scorso 4 dicembre, mette al bando la tariffazione a 28 giorni, obbligando gli operatori a tornare alla tariffazione mensile. Nelle intenzioni del legislatore, il divieto avrebbe dovuto favorire i consumatori, ma alla prova dei fatti rischia di ottenere esattamente l’effetto contrario.

Ad esempio, Vodafone ha già fatto sapere che a partire dal 25 marzo, i servizi e le promozioni attive sulle sim ricaricabili dei propri clienti si rinnoveranno mensilmente anziché ogni quattro settimane, con i cicli di fatturazione che si ridurranno quindi da 13 a 12 “e di conseguenza l’importo mensile delle offerte aumenterà dell’8,6%”.

Al momento non è dato sapere se all’aumento dell’importo mensile corrisponderà anche un aumento del traffico voce/dati previsto dalle varie offerte, ma se così non dovesse essere, la spesa annuale resterà di fatto invariata, mentre le offerte si rinnoveranno 12 volte anziché 13, con un evidente danno per i consumatori.

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