Voddler LifeShelf come scaricare film e condividerli

voddlerVoddler LifeShelf è una piattaforma video che permette di scaricare film e condividerli con un gruppo ristretto di amici, senza incorrere in beghe legali, come è accaduto per Megavideo in passato.

Si tratta di una piattaforma che da la possibilità di condividere i contenuti scaricati e permette di costruire una vera videoteca 2.0 caricando i dvd.

Marcus Backlund, amministratore delegato del progetto nato in Svezia ha spiegato all’Adnkronos come l’azienda si sta facendo conoscere al proprio pubblico e legalmente soprattutto, infatti la piattaforma piace anche alle major di Hollywood perché favorisce business extra.

Il Ceo si esprime così sulla piattaforma: “E’ la nostra Ikea digitale, pronta a diffondersi globalmente, nel mondo ci sono grandi player come Amazon, Netflix, Apple, ma quello che abbiamo creato noi abbraccia tutte le implicazioni dell’atto di vedere un film”.

Con Voddler “sharing”, condividere, è la parola d’ordine, un modo di vivere social quello che si farebbe uscendo di casa per recarsi in un Blokbuster. Come afferma Backlund “il nostro è un ‘view sharing’, non una ‘file sharing’. Tutti hanno il file sharing. Il view sharing è una cosa del tutto diversa che parte dell’esperienza dell’andare al cinema, o di noleggiare un dvd da vedersi sul divano”.

In pratica, si tratta di una versione cinematografica di Spotify. I servizi «core» sono due: LiveShelf e ViewShare, entrambi basati su un’architettura peer-to-peer. LiveShelf permette agli utenti registrati di accedere a un catalogo attualmente limitato a circa 5mila titoli, inclusi alcuni film delle major americane. Ci sono schede con informazioni sui film e un motore di ricerca in base all’attore o al titolo.

I film possono essere comprati a un costo di 10 euro o affittati a circa 1 euro, ma il prezzo varia leggermente a seconda del titolo e della durata (24-48 ore). Con BookShelf si ha anche la possibilità di archiviare sul cloud tutta la propria libreria cinematografica, caricando i dvd. Se gli Studios lo consentono, i video possono essere condivisi attraverso ViewShare, invitando fino a un massimo di dieci persone.

L’invitato, se accetta, paga 5 euro al mese, con cui potrà vedere tutti i film a cui sarà invitato in quell’arco di tempo. Per la condivisione l’utente paga una piccola commissione sui diritti e Voddler gira il 30% del ricavato al produttore. «In questo caso, anche vecchi film possono generare nuovamente profitti inaspettati per i registi e le case di produzione, commenta Bäcklund. Voddler potrebbe, quindi, far fare la pace tra Internet e le case cinematografiche.

Attualmente Voddler ha 1,2 milioni di utenti e dal 2011 sono andati in streaming 18 milioni di video, permettendo alla società di ricavare poco più di 2,3 milioni di euro. Poca roba. Per incrementare in fatturato deve crescere di scala. E può farlo – dice Bäcklund – grazie a una tecnologia complessa, ma molto semplice da espandere a livello geografico. La start up è stata finanziata con 40 milioni di euro provenienti da venture capital quali Cipio Partners e Nokia Growth Partners.

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