Tempi duri per i furbi, l’occhio dell’ Agenzia delle Entrate passa al setaccio i conti correnti

Da oggi l’anagrafe tributaria ha a disposizione tutti i dati relativi a conti correnti, assegni, cassette di sicurezza, posizioni in oro e altro ancora.

Scade oggi termine entro il quale banche, poste e altri operatori finanziari, sono tenuti a comunicare all’ anagrafe tributaria tutti i dati relativi alle posizioni patrimoniali dei propri clienti; in realtà l’obbligo di comunicazione era già stato introdotto nel 2011 ma era relativo solo al saldo di fine anno.

Con la la Legge di Stabilità del 2016 (la vecchia finanziaria), l’obbligo di comunicazione degli operatori finanziari è stato esteso a :

– giacenza media
– dati di carte di credito e bancomat
– numero di accessi alle cassette di sicurezza
– passaggi fisici di denaro e gioielli
– richieste di assegni
– cambi di valuta

L’ Agenzia delle Entrate passerà al setaccio tutti questi dati, quindi li incrocerà con le dichiarazioni dei redditi alla ricerca di eventuali  discrepanze; i contribuenti che dovessero mostrare delle posizioni anomale verranno quindi avvisati e sottoposti ad ulteriori controlli, nel caso poi dovesse sorgere un contenzioso sarà il giudice tributario ad esprimersi caso per caso.

In merito a questa novità, il presidente della Commissione di vigilanza parlamentare sull’anagrafe tributaria, l’onorevole Giacomo Portas, ha dichiarato:

“L’incrocio delle banche dati è una grande conquista, che contribuisce anche a una maggiore giustizia fiscale”

Non tutti però sono così felici della nascita di questo nuovo strumento, oltre ovviamente agli evasori, anche il presidente dell’Associazione nazionale dei tributaristi, Roberto Falcone, pur riconoscendo la validità delle nuove norme ai fini del contrasto dell’evasione fiscale, ha espresso perplessità riguardo alla capacità, dell’ Agenzia delle Entrate, di gestire una tale mole di dati.

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