Multe sulle strisce blu, sono illegittime dal 1995? Valanga di ricorsi

In arrivo un boom di ricorsi dopo la sentenza emanata dal giudice di pace di Como, il quale contesta la legittimità delle multe emesse a chi ha parcheggiato sulle strisce blu, sembra inevitabile la reazione a catena degli automobilisti sanzionati.

A rincarare la dose la seconda affermazione dell’ormai osannato giudice di Como, il quale ha inoltre ritenuto inammissibili tutte le multe di questo tipo inflitte dal 1995 ad oggi.

Il giudice di pace ha ritenuto illegittima la delibera approvata dall’amministrazione della città di Como per ingrandire la zona delle strisce blu.
Il fatto giudicato in tribunale riguarda una sanzione elevata dalla polizia che ha punito il conducente per non aver esposto il tagliando del parcometro quando la sua vettura era parcheggiata su viale Varese.

La sentenza potrebbe sollevare un movimento di sanzionati pronti a fare numerosi ricorsi in tutta in tutta Italia, i quali sulle basi della sentenza stessa potrebbero presentarsi di fronte al giudice di pace della propria zona e magari vincere la causa.

A narrare i fatti un articolo del quotidiano La Provincia di Como. Nel 1995 l’allora giunta comasca decise di ampliare le aree di sosta a pagamento nella città, introducendo le strisce blu. Per farlo l’intero territorio comunale è stato dichiarato “zona di particolare interesse urbanistico”, uno stratagemma che ha consentito all’amministrazione di derogare a quanto previsto dal codice della strada su una presenza equilibrata in città, tra strisce blu e strisce bianche, non a pagamento.

La delibera è stata dunque ritenuta illegittima, in quanto motivata dalla “semplice generica affermazione che il traffico veicolare ha raggiunto livelli di congestione gravi (…) senza specificare i motivi per cui zone periferiche possano essere equiparate a zone centrali”. Se la delibera della giunta comasca del 1995 è ritenuta illegittima, sostiene il giudice di pace nella sentenza, allora lo saranno anche tutte quelle successive.

Secondo la decisione del giudice dunque la multa dell’automobilista ricorrente è stata dichiarata illegittima e annullata. L’automobilista è stato risarcito con 370 euro.

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