Giacomo Camplese: Le auto storiche, un bene rifugio con un rendimento del 6% annuo

Giacomo CampleseAl giorno d’oggi, un numero sempre maggiore di persone si dimostra interessata all’acquisto di automobili d’epoca, ma è un investimento conveniente?

Ecco un’intervista a Giacomo Camplese, esperto di settore e, dal 1960, titolare di una delle più importanti carrozzerie specializzate in restauro di auto storiche del centro Italia.

 

Giacomo, prima di entrare nei dettagli, parlaci di come ti sei avvicinato a questo mestiere e di come è nata la tua carrozzeria.

“La Carrozzeria Camplese è nata nel lontano 1890 per mano dei miei nonni, che si occupavano di riparazione e di manutenzione delle carrozze (da qui, il termine “carrozzeria”) per poi passare alle automobili, allora un mercato nascente e in grande espansione. Nel 1960 l’attività passa in mano mia, un giovane appassionato di vetture d’epoca: mi ricordo ancora quando mi recai presso lo sfasciacarrozze dove, per la modica cifra di mille lire, acquistai una Fiat Topolino in pessimo stato; mi ci vollero tre mesi per ripararla e restaurarla, ma la soddisfazione e l’emozione furono grandissime, e mi hanno legato per sempre a questo mestiere.”

 

Cos’è più importante nel restauro di un’auto storica, la disponibilità di ricambi originali o la cura ai particolari?

“La reperibilità di pezzi di ricambio originali sta diventando sempre più difficile data l’uscita di produzione dei modelli, anche se per fortuna, di contro, sono nate parecchie ditte specializzate nella riproduzione di pezzi di ricambio per vetture d’epoca. Pezzi di ricambio a parte, ricreare la struttura interna di una macchina di questo tipo è un lavoro artigianale e di grande ricerca; il mio mestiere, infatti, mi porta spesso in giro per l’Italia alla ricerca di parti, pezzi, ricambi e dettagli originali, che conferiscono alla macchina un valore maggiore.”

 

Frequenti fiere di settore?

“Si, l’ultima a cui sono stato, che poi è quella a cui vado ogni anno, è la fiera di Padova, che si è svolta dal 25 al 27 di ottobre 2013; sono rimasto sorpreso dalla quantità di persone interessate a questo tipo di automobile non solo dal punto di vista ludico o hobbystico ma proprio come investimento per il futuro. C’erano anche tantissimi stranieri che cercavano di fare affari, ossia macchine in pessimo stato da restaurare e rivendere.”

 

Quanto si può guadagnare da una vettura come queste?

“I prezzi ovviamente possono variare, ma ti posso portare come esempio la mia esperienza personale: dieci anni fa ho acquistato una Jaguar mk2 3.4 del ’63 in buone condizioni, che necessitava di un investimento minimo per rimetterla in sesto. L’ho pagata poco più di 10.000 euro e dopo il restauro e l’omologazione ASI il suo valore è quasi triplicato, oggi è valutata 28.000 euro; inutile dire che si tratta di un prezzo “di listino”, ma ci sono tante persone, per primi i collezionisti, che spenderebbero anche molto più di quella cifra per poterla avere.”

 

Jaguar mk2 camplese

 

Hai parlato di ASI, cos’è? Quanto è importante?

“L’ASI è l’acronimo di Automotoclub Storico Italiano, e ha sede a Torino: è l’associazione a cui tutti coloro che possiedono una macchina storica fanno riferimento. Non tutte le vetture d’epoca sono infatti considerate macchine storiche, e per poterlo essere devono essere necessariamente certificate dall’ASI”.

 

Come si procede in questo caso?

“È semplice, dopo aver acquistato e restaurato (o fatto restaurare) una vettura è necessario iscriversi in uno dei club specializzato che si trovano su tutto il territorio nazionale, il quale si occuperà di inviare all’ASI una relazione sul mezzo, per poi concordare un appuntamento con un ispettore che deciderà il tipo di certificazione da attribuire. Tra le diverse certificazioni disponibili, quella che ha maggior valore è la Targa Oro. Per tornare alla questione delle compravendite, per effettuare un investimento sicuro è sempre meglio acquistare una vettura che possieda già una certificazione ASI, anche se è naturalmente possibile acquistarne una senza, rimetterla in sesto e poi omologarla ASI, sempre che la macchina abbia almeno 25 o 30 anni di età.”

 

Quanto costa mantenere una macchina storica, burocraticamente parlando?

“Le vetture storiche non hanno molte spese fisse, e godono di tariffe privilegiate: se l’auto è omologata ASI, ad esempio, il bollo annuale costa solo 28 euro e l’assicurazione RC tra i 60 e i 70 euro. Ovviamente le spese di manutenzione vengono calcolate a parte e dipendono dal modello e dalla reperibilità di eventuali pezzi di ricambio.”

 

Quali servizi offre la tua carrozzeria per le auto storiche?

“Nella nostra carrozzeria ci occupiamo del restauro di qualsiasi tipo di vettura storica, con la possibilità di ricostruirla da zero partendo dal solo telaio, il tutto nel pieno rispetto dei criteri ASI, anche perché questa associazione conferisce ad ogni vettura un punteggio in base alla qualità del restauro, e il punteggio sarà tanto più alto quanto è minimo l’intervento di restauro. La certificazione riporta sempre gli interventi effettuati anche se ci sono mezzi, il cui valore è naturalmente elevatissimo, che si trovano già in ottimo stato e non hanno bisogno di nessun tipo di intervento.”

 

Come possiamo considerare l’acquisto di una di queste macchine a livello di investimento?

“Dal punto di vista economico è un investimento dal buon rendimento e con margini di guadagno anche elevati, in media parliamo di un rendimento annuo netto intorno al 6%. Ma l’investimento maggiore è quello dal punto di vista emotivo e sociale, in quanto permette di condividere una passione con altri appassionati, ad esempio partecipando ai raduni.”

 

jaguar auto storica

 

Quali sono le persone che amano acquistare questo tipo di vetture?

“Si tende a pensare che gli appassionati di vetture storiche siano persone di una certa età, mentre oggi è vero il contrario, i nostri raduni sono sempre più frequentati da giovani che hanno il desiderio di avvicinarsi a un mondo diverso, emozionante e più autentico rispetto all’odierno mercato dell’automobile.”

 

Che tipo di macchine storiche riscuotono maggior successo nel nostro paese?

“Le auto sportive e da corsa, seguite a ruota dalle berline e le coupé.”

 

Che consigli daresti a chi desidera investire in un marchio italiano?

“Sicuramente Alfa Romeo è un marchio in cui consiglierei di investire, perchè con un investimento ridotto è possibile ottenere dei buoni margini di guadagno, i pezzi di ricambio originali sono più facili da reperire e per di più si tratta di vetture con grandi attrattive anche per i mercati stranieri.”

 

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Giacomo Camplese e suo figlio Antonio sulla Alfa Gta Junior 1300.

 

Foto: alfaclubvv.it

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