In attesa di Gomorra 2, Don Pietro Savastano/Sarri diventa allenatore del Napoli VIDEO

L’esplodere, dopo la morte di Donna Imma, del ”conflitto fra maschi”, tra Ciro (Marco D’Amore), il sopravvissuto Genny (Salvatore Esposito), e il padre Pietro (Fortunato Cerlino), impegnato a rimettere insieme i pezzi del suo clan. Un ‘tutti contro tutti’ nel quale si inseriscono due nuove figure femminili molto potenti, Scianel (Cristina Donadio) e Patrizia (Cristiana Dell’Anna), mentre il boss Salvatore Conte (Marco Palvetti), cerca nuove alleanze. Sono fra gli scenari delle 12 puntate di Gomorra La serie – Seconda stagione in piene riprese fra Napoli e dintorni (tra le location, oltre all’Italia, Germania, Croazia e sud-America) per un debutto su Sky Atlantic Hd tra marzo e aprile 2016.

”Si farà anche una terza stagione, già stiamo cominciando a pensarci” dice il produttore Riccardo Tozzi La serie cult, che è diventata ”la più venduta della storia della tv italiana, l’hanno acquistata 113 Paesi” ricorda Andrea Scrosati, Executive vicepresident programming Sky, ha fra le novità anche l’arrivo di un quarto regista, che si aggiunge a Stefano Sollima (sua anche la supervisione artistica), Francesca Comencini e Claudio Cupellini: è Claudio Giovannesi, pluripremiato per Alì ha gli occhi azzurri, dramma sociale tra noir e cinema verite’. ”Ora siamo come i quattro Cavalieri dell’Apocalisse” scherza Sollima, incontrando con il cast i giornalisti italiani e stranieri prima di riprendere la lavorazione in un capannone industriale a Nola, appena fuori Napoli, per una scena che nella trama si svolge nel bergamasco. ”Eravamo un gruppo coeso nella prima serie e lo siamo ancora più adesso- aggiunge-. Inizialmente qui c’era una certa diffidenza verso di noi, oggi invece gran parte dello sforzo della produzione è teso a arginare l’entusiasmo del pubblico”. Una seconda serie, dal budget di circa 16 milioni e mezzo di euro, realizzata coinvolgendo le associazioni che operano sul territorio, per evitare i ritardi e gli errori del passato, oltre al rischio di possibili infiltrazioni della camorra nella lavorazione: “per la prima serie avevamo fatto 1000 contratti, facendo lavorare più di 4000 persone, impossibile controllare tutti. La realtà di Napoli era molto più complicata di quanto ci aspettassimo, avevamo ‘cappottato’ all’inizio ma ci siamo riassestati presto” spiega Tozzi della Cattleya (al lavoro anche sulla serie tratta da un altro bestseller di Saviano, Zero zero zero) che produce con Fandango, Sky Atlantic, e in associazione con Beta Film.

Resta l’apporto di Roberto Saviano come consulente: ”Ci aiuta a non semplificare, a districarci in questa realtà” dice Sollima. Sempre tenendo conto ”che noi raccontiamo un’anomalia, la Campania è piena di gente perbene”. Per Marco D’Amore/Ciro, comunque ”se qualche camorrista avesse visto Gomorra, probabilmente si sarà fatto quattro risate. La realtà è molto peggiore, nonostante il nostro sia un lavoro crudo, feroce, di grandissimo sforzo per avvicinarci a raccontarla”.

Nel frattempo sul cast e in città si scherza sulla somiglianza tra il nuovo allenatore del Napoli, Maurizio Sarri e l’attore Fortunato Cerlino/Don Pietro Savastano. Sul set della seconda stagione di Gomorra Marco D’Amore/Ciro lo chiama addirittura mister. Sul web, invece, spuntano video divertenti, con i nuovi ‘obiettivi’ di Don Pietro Sarri: Juventus, Conte e ….. Britos.

 

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