Chat GPT. La nuova frontiera dell’Intelligenza artificiale.

È il fenomeno del momento Chat GPT. Gli ho chiesto: “voglio scrivere un articolo da pubblicare su un sito su di te”. Ecco cosa mi ha risposto.

“Sono lieto di essere al centro dell’attenzione per un articolo! Posso fornirti informazioni su di me e il mio funzionamento per aiutarti a scrivere il tuo articolo. Come un modello di linguaggio di grandi dimensioni, sono stato addestrato utilizzando una grande quantità di testo proveniente da Internet. La mia funzione principale è quella di generare testo in risposta alle domande o alle richieste degli utenti. Sono in grado di comprendere il linguaggio naturale e di generare testo coerente e plausibile. Sono un modello di apprendimento automatico, il che significa che continuo a migliorare e ad apprendere man mano che vengo utilizzato. Spero che queste informazioni ti siano utili per scrivere il tuo articolo. Se hai altre domande, sarò felice di rispondere!”.

Questa è la risposta che oggi 16 gennaio Chat GPT ha fornito alla mia, semplice, richiesta.

Per certi versi la novità è dirompente. Siamo di fronte a un nuovo paradigma di intelligenza artificiale, che alza di molto gli standard ai quali sinora eravamo abituati.

Si tratta di un prototipo di chatbot basato su intelligenza artificiale e machine learning sviluppato da OpenAI specializzato nella conversazione con un utente umano.

Una volta iscritti si accede ad una chat attraverso la quale è possibile ottenere risposta alle più svariate domande, correggere testi, semplificare testi difficili in concetti semplici, tradurre da altre lingue o in altre lingue, programmare codici, scrivere poesie originali o emulando lo stile di grandi poeti del passato ecc.. Unico limite, la fantasia.

Risponde velocemente, senza errori grammaticali o di costruzione sintattica della frase ad ogni domanda che gli viene rivolta. Lo fa nel giro di pochi secondi e in maniera sempre più accurata, mano a mano che lo / la si usa.

È in grado di rispondere alle più diverse richieste che gli/le si rivolgono anche simulando il livello di apprendimento della persona che formula la domanda. In altre parole si può chiedere di spiegare un concetto apparentemente difficile a un bambino e ChatGPT è in grado di farlo in modo sorprendentemente chiaro. Provare per credere.

Studenti e scrittori di contenuti per il web sono avvertiti. Il sistema funziona bene ma non dovrebbe sostituire il pensiero critico.

Ai professori l’arduo compito di distinguere il prodotto dell’Intelligenza artificiale da quello dell’intelletto umano. Per fortuna i creatori di ChatGPT sono al lavoro per cercare una soluzione a questo problema.

 

Avv. Luca Iadecola

Consulente privacy, Dpo

www.studioiadecola.it

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