Vino, resa per ettaro: la norma va rivista

“La Regione Abruzzo è pronta a fare la sua parte e condivide le vostre richieste”. Così Emanuele Imprudente, assessore regionale all’Agricoltura, intervenuto all’incontro online promosso da Alleanza delle Cooperative Italiane Agroalimentare, l’organizzazione che rappresenta le cooperative italiane di settore, dedicato ad un tema importante che sta interessando il mondo del vino negli ultimi mesi.

 

Quello della resa massima per ettaro delle uve destinate a vini diversi da quelli Igp e Dop, al centro di una riforma regolamentare di cui si sta discutendo a livello nazionale ed europeo. Una produzione che interessa tantissime imprese, buona parte delle quali socie di cooperative e che contribuisce in maniera sostanziale alla sostenibilità economica di molti territori viticoli della Regione.

Secondo l’Alleanza delle Cooperative, i criteri per derogare alla resa massima di 30 tonnellate per ettaro e consentire – in recepimento di quanto previsto dal decreto Rilancio – una produzione fino a 40 tonnellate per ettaro rischiano di essere iniqui e inefficaci, penalizzando di fatto tante realtà produttive che rischierebbero di rimanere tagliate fuori, con gravi ripercussioni sulla redditività e la competitività. Di qui, una serie di proposte avanzate al Ministero per le Politiche Agricole, per riequilibrare quanto è in fase di definizione.

Imprudente ha rimarcato come “le vostre richieste siano assolutamente condivisibili, a partire dal ruolo delle Regioni nell’individuazione delle zone interessate alle deroghe. Come assessorato, intendiamo fare nostra questa battaglia, accostandola a iniziative come un contributo allo stoccaggio che intendiamo dare, e inserendola in una più ampia politica strategica relativa al mondo del vino. Una politica, per questo, che non può prescindere da un confronto proprio con il sistema cooperativo, che ha un ruolo fondamentale e un peso specifico importante in tale contesto. Dunque, bene iniziative come la vostra, portata avanti da un’alleanza che sta emergendo come semplificazione importante in sede di confronto politico e istituzionale”.

All’incontro, condotto da Giorgio Mercuri, presidente dell’Alleanza delle Cooperative Agroalimentare, hanno partecipato anche Luca Rigotti, coordinatore del settore vitivinicolo dell’Alleanza, Stefano Sequino, responsabile settore vitivinicolo Confcooperative FedAgriPesca, Valentina Sourin, responsabile settore vitivinicolo Legacoop Agroalimentare.

È stato Sequino a ribadire le richieste avanzate al Ministero delle Politiche Agricole: l’attribuzione alle Regioni ed alle Province autonome dell’individuazione delle aree vitate in deroga, non vincolata solo dal parametro della resa media negli ultimi cinque anni, e l’eliminazione della cadenza triennale dell’aggiornamento dell’elenco delle aree vitate in deroga, trattandosi di una limitazione temporale insostenibile. Da parte sua, Valentina Sourin ha rappresentato le più importanti novità regolamentari ed i termini del confronto aperto con il Ministero su temi strategici per la vitivinicoltura regionale, quali la misura dello stoccaggio dei vini di qualità e lo schema del decreto ministeriale in materia di etichettatura e di presentazione dei vini.

Tanti gli interventi al termine del confronto, a partire da quello di Tito Cieri, segreteria tecnica dell’assessore regionale all’Agricoltura, e Tonino Verna, presidente di Cantina Tollo, che ha rimarcato l’insostenibilità dei termini della riforma in materia di resa massima per ettaro delle uve destinate a vini non Dop né Igp, auspicando interventi migliorativi per evitare il tracollo di un settore già duramente colpito dalla situazione attuale e di fronte a prospettive di mercato incerte e in continua evoluzione.

 

 

 

 

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