Tua, quando una società pubblica alimenta la disperazione dei precari: l’attacco dei sindacati

“Da quando si è alimentato lo scontro e la conflittualità tra la società TUA guidata dal Presidente Giuliante e le organizzazioni sindacali, il clima nell’azienda regionale di trasporti è diventato davvero insopportabile, ma non avremmo mai immaginato che un’impresa pubblica regionale potesse addirittura arrivare a strumentalizzare i lavoratori precari, utilizzandoli come scudi umani per giustificare provvedimenti che mirano ad impoverire e sfruttare il mondo del lavoro”.

 

Inizia così una nota al vetriolo delle sigle sindacali del trasporto pubblico in Abruzzo.

”E proprio nel giorno del riuscitissimo quinto sciopero nazionale di 24 ore proclamato dai sindacati per il rinnovo del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro scaduto nel 2017 e che rappresenta un chiaro segnale di insofferenza non più sostenibile dovuto dalla necessità di un adeguamento salariale che manca da troppo tempo e che impedisce soprattutto ai neo assunti di condurre una vita dignitosa, abbiamo appreso di un comunicato alquanto “sospetto” indirizzato agli organi di stampa da un presunto comitato di lavoratori interinali TUA che, ancor prima di espletare e di avere la garanzia di superare un regolare concorso pubblico, avrebbe convenuto con l’azienda la necessità, in caso di assunzione, di rinunciare per tre anni ad una parte importante di salario, rinuncia che peraltro l’impresa sta già forzatamente ed illegittimamente imponendo ai lavoratori somministrati (o interinali che dir si voglia) presenti oggi in TUA.

Il nostro sospetto nasce dal fatto che non più tardi di due giorni fa e avendo appreso di incontri tra la dirigenza aziendale e gli stessi lavoratori interinali e nei quali sarebbero state scaricate sulle organizzazioni sindacali le responsabilità della situazione di stallo e dei ritardi rispetto alla pubblicazione di un bando di concorso che possa accogliere la partecipazione anche di chi non ha i requisiti per l’apprendistato (ovvero più di 29 anni e aver già lavorato in un’azienda di trasporto pubblico), abbiamo avuto modo di organizzare un’assemblea in video conferenza proprio con gli stessi lavoratori interinali presenti in TUA allo scopo di chiarire come stanno in realtà i fatti.

Un’assemblea che ha visto la partecipazione di circa 70 lavoratori, la stragrande maggioranza composta proprio da quegli autisti interinali che stanno lavorando in TUA e ai quali ci siamo esplicitamente rivolti per ribadire che non siamo noi in qualità di Organizzazioni sindacali a rappresentare il loro ostacolo o se vogliamo il loro nemico. Abbiamo spiegato che in realtà stiamo conducendo una battaglia di civiltà a vantaggio dei lavoratori più deboli, cercando di impedire ad un’azienda pubblica di sfruttare e sottopagare lavoratori non più giovani e che hanno già maturato importanti esperienze lavorative nel settore, evitando pertanto che TUA possa equipararli ad autisti apprendisti appena usciti da una scuola guida e in cerca di prima occupazione.

Un fatto inaccettabile per noi, intanto perché non esistono norme che consentirebbero autonomamente all’impresa di “sterilizzare” il salario dei nuovi assunti, ma poi è ancor più mortificante che in un’azienda regionale in cui si continuano a regalare ed elargire parametri apicali e promozioni a raffica soprattutto per il personale amministrativo, si concedono benefits di ogni tipo e macchine di lusso a vantaggio dei dirigenti, si continuano a fare passerelle per annunciare investimenti e progetti faraonici per migliaia e migliaia di euro e si sopprimono quotidianamente e nel silenzio generale circa 200 corse mese di servizi di trasporto su gomma e decine e decine su ferro per mancanza di personale, si voglia poi impoverire e sopprimere i diritti proprio di coloro che rappresentano di fatto il comparto e il settore trainante di un’impresa di trasporto pubblico ovvero il personale viaggiante”.

 

 

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