Treno più bicicletta: in Abruzzo ancora disservizi

Dovrebbe essere il fiore all’occhiello dell’offerta cicloturistica abruzzese e uno strumento per favorire la mobilità sostenibile, ma il trasporto delle biciclette sui treni regionali abruzzesi è ancora una missione quasi impossibile.

A leggere i comunicati della Regione l’Abruzzo dovrebbe essere una specie di paradiso per le biciclette. Un marchio “Abruzzo Bike Friendly”, km di piste ciclabili (in realtà in parte da completare e in gran parte da migliorare), servizi per i cicloturisti e i pendolari in bici, compreso il trasporto gratuito della bicicletta sui treni regionali, di TUA e Trenitalia.

In realtà le tante testimonianze che si leggono sui social, e non solo, parlano di una ciclovia adriatica in gran parte da migliorare e, nella parte della costa dei Trabocchi, lungi dall’essere ultimata; di percorsi interni non segnalati; di pochi servizi per i cicloviaggiatori; di città poco ciclabili e di treni che rifiutano i ciclisti perchè i due (per la TUA) o i quattro (per Trenitalia) stalli previsti per le biciclette sono già occupati.

Nel caso dei treni spesso la buona volontà del capotreno che, assumendosi non poche responsabilità, chiude un occhio, riesce in parte a sopperire un disservizio ormai atavico, al quale, però, nè la Regione, nè i gestori delle linee, sembrano prestare attenzione. Eppure tantissimi sono i ciclisti che, per lavoro o per turismo, scelgono la formula bici+treno, vengono lasciati letterarmente a terra e devono aspettare la corsa successiva, con il rischio di vedersi rifiutato l’accesso anche in quella.

La disavventura è capitata, tra l’altro diverse volte, al coordinatore regionale FIAB Giancarlo Odoardi, paradossalmente anche in concomitanza della cerimonia di consegna degli attestati dei ComuniCiclabili (tra i quali molti comuni abruzzesi) durante la quale il rappresentante della Regione magnificò le opportunità regionali per i ciclisti. Negli ultimi giorni anche Marco Borgatti, presidente delle Guide del Borsacchio, ha subito stessa sorte, sia all’andata che al ritorno, cercando di raggiungere la costa dei Trabocchi. Ma tanti cittadini, e turisti, hanno vissuto uguale esperienza, riportando a casa giudizi non proprio lusinghieri verso un territorio che ambisce, almeno a parole, ad essere “bike friendly”.

Le soluzioni? La FIAB le chiede da tempo: treni attrezzati per il trasporto di maggior numero di biciclette, con vagoni appositi almeno nei periodi a più alta affluenza; stazioni ferroviare adeguate al passaggio e trasbordo delle biciclette; servizi a bordo per i ciclisti.

Altrove lo fanno da anni. In Abruzzo si deve ancora pedalare, e molto.

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