Spese legali per il referendum. La polemica: la Lega chiede, l’Abruzzo paga

“La prima delibera del 2020 della Giunta Marsilio toglie soldi agli abruzzesi per pagare le spese legali del referendum abrogativo del proporzionale voluto dalla Lega – fanno sapere i consiglieri di centrosinistra – Succube dei diktat romani il presidente Marsilio ha trascinato l’Abruzzo fra le otto Regioni sostenitrici del referendum elettorale per l’abolizione della quota proporzionale che piace solo alla Lega e su cui nei prossimi giorni si esprimerà la Consulta, costringendo così gli abruzzesi, loro malgrado, a saldare di tasca propria il conto delle spese legali”.

 

 

Votato a fine settembre il via libera in Consiglio Regionale, dopo che tutte le altre regioni avevano già deliberato in merito, mercoledì pomeriggio la Corte esaminerà quanto chiesto dalle otto Regioni guidate dal centrodestra su pressante richiesta della Lega, Abruzzo compreso: “Sulla questione abbiamo già fatto un’opposizione che è stata capace di arginare le mire leghiste sull’Abruzzo, perché puntavano ad arrivare primi e invece il sì è passato per ultimo e fuori tempo massimo causando ira e sconquassi fra alleati – annunciano il capogruppo PD Silvio Paolucci e i consiglieri Dino Pepe e Antonio Blasioli – Ora ci rimobilitiamo, perché questa maggioranza e il presidente diano conto. Per avere le risposte presenteremo a strettissimo giro un’interrogazione perché si faccia chiarezza sugli importi, su tutta la documentazione inerente la rappresentanza in giudizio, in quanto nel deliberato non si capisce se ci sono stati già contatti con gli studi legali già incaricati dalle altre Regioni e anche perché si parla genericamente di “misura ritenuta congrua per la spesa da sostenere” e non di un importo chiaro e preciso.

 

Non è così escluso che il conto possa essere estremamente salato per gli abruzzesi che pagheranno per un’azione che essi non hanno mai chiesto né voluto e che non risolverà le tante emergenze che alla Giunta di centrodestra pare non stiano a cuore come i capricci di Salvini e degli amici romani. Trasporti, sanità, opere, cultura, tutto è fermo, provvedimenti in grado di dare respiro ad interi settori economici in crisi giacciono da mesi nelle Commissioni, ma con solerzia imbarazzante si affronta la guerra giudiziaria dichiarata dalla Lega alla legge elettorale, che punta solo ad avere il massimo del consenso, quello che punta ai “pieni poteri” invocati da Salvini mesi fa, col rischio che non ricambino neanche il favore per un simile zelo.

 

Ci dovrà dire Marsilio da cosa distoglie questi fondi e quanto questo capriccio costerà alla comunità che invece aspetta servizi e qualità dal Governo regionale. Un Governo finora solo impegnato più a prendere potere che a dare quello che serve agli abruzzesi, più a spartire poltrone e risorse, che a produrre opere, lavoro e futuro alla regione che si è chiamati a rappresentare, con la speranza anche di restare a governarla, fino a che gli abruzzesi non si stancheranno di essere ignorati”.

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