Salvini annuncia nuovi inceneritori. M5S Abruzzo dice ‘no’

Il Movimento 5 Stelle abruzzese pretende spiegazioni dalla Lega regionale. Dopo le dichiarazioni rilasciate negli ultimi giorni dal Ministro dell’Interno e Vicepremier Matteo Salvini, la questione inceneritore torna di attualità. E anche la Regione Abruzzo viene chiamata in causa.

 

“Abbiamo letto – commenta il consigliere regionale e candidato presidente del M5S alle elezioni regionali in Abruzzo Sara Marcozzi – le ripetute dichiarazioni di Salvini riguardo all’emergenza rifiuti e all’ipotesi di costruire nuovi inceneritori. Tuttavia non abbiamo avuto nessuna notizia dalla Lega abruzzese, che non ha ancora preso una sua posizione netta sulla questione”.

“Ricordo a tutti i cittadini che il Consiglio Regionale abruzzese aveva approvato un Piano Regionale di gestione dei Rifiuti che di fatto non bloccava la strada alla costruzione di un inceneritore voluto dal governo Renzi. Negli anni scorsi il governo regionale del PD, quello dei cosiddetti esperti, non è stato in grado di realizzare un piano che garantisse la riduzione della produzione dei rifiuti. Non è un caso se il Consiglio dei Ministri ha impugnato quella Legge Regionale, evidenziando tutte le problematiche che il Movimento 5 Stelle denuncia da anni senza aver mai avuto una risposta”.

“Ora che il leader leghista è uscito allo scoperto, è il momento che faccia lo stesso anche la Lega Abruzzo. Volete veramente la costruzione di un inceneritore nella nostra Regione? La nostra posizione è chiara da anni. Il Movimento 5 Stelle è contrario da sempre alla costruzione di nuovi inceneritori e la nostra posizione non cambierà. Abbiamo sempre lavorato per ottenere una concreta diminuzione della produzione dei rifiuti e lo scriveremo chiaramente anche nel programma che presenteremo per le elezioni regionali del 10 febbraio. Ora è il momento di sentire una risposta dalla Lega. Sono dalla parte di Salvini e vogliono costruire un inceneritore anche in Abruzzo o vanno contro al loro capo politico? I cittadini hanno il diritto di sapere la loro posizione su un tema che riguarda la salute pubblica”.

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