Rifiutopoli, assoluzione in appello per Di Zio: “ mai arrendersi se si è onesti”

“Un doveroso ringraziamento alla magistratura, perché la verità e l’onestà anche se avvitate nelle maglie burocratiche del tempo, non tardano mai a portare i loro frutti”.

 

Queste le poche ma sentite parole di Rodolfo Di Zio che oggi, per la prima volta da quel lontano e sofferto 2010 ha espresso tutta la sua soddisfazione per la sentenza emanata nella mattinata dalla Corte di Appello dell’Aquila – sez. Penale, la quale ha confermato la sentenza di primo grado emessa dal Tribunale di Pescara il 24/11/2015, per cui “il fatto non sussiste”. Stessa sorte per l’ azienda Deco S.p.A. di cui il Di Zio è titolare.

 

Già assolto in primo grado nel 2015 dal giudice del tribunale di Pescara, Angelo Zaccagnini, oggi è stato il procuratore Pietro Mennini e, dunque, il rappresentante dell’ accusa, a chiedere la conferma della sentenza di primo grado.

 

“Finora non ho mai voluto rilasciare dichiarazione alcuna su una vicenda che, inevitabilmente, ha segnato la vita non solo mia ma anche dei miei familiari e di tutti i nostri collaboratori e dipendenti  – continua Rodolfo Di Zio – sempre certo che solo i fatti avrebbero potuto dimostrare l’ assoluta innocenza mia e della mia azienda.

 

E così è stato. La crescita dell’ intero gruppo in Italia ed all’ estero che, inevitabilmente ha portato ad un aumento delle assunzioni, i numerosi riconoscimenti nazionali ed internazionali ed il costante impegno per il sociale sicuramente valgono a testimoniare la mia non arrendevolezza.

 

Ma non escludo che presto mi aprirò alla gente, per raccontare di quei segni e di quegli errori che una giustizia in mani sbagliate può lasciare.

 

Per ora ringrazio familiari, collaboratori, amici, dipendenti e tutti coloro che, incontrati anche in una passeggiata per strada, mi hanno espresso sempre vicinanza e solidarietà”.

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