Massimo Dapporto interpreta Flaiano nel film di Davide Cavuti

Il docufilm «Un marziano di nome Ennio» del regista e compositore Davide Cavuti, ispirato alla vita e alle opere dello sceneggiatore pescarese. Un cast stellare con la presenza di Michele Placido, Lino Guanciale, Pino Ammendola, Mariano Rigillo, Edoardo Siravo, Debora Caprioglio, Maria Letizia Gorga e molti altri

Roma. Sono iniziate lo scorso 10 febbraio a Roma le riprese di «Un marziano di nome Ennio», terzo film diretto dal regista Davide Cavuti, prodotto da «Fondazione Pescarabruzzo» e da «MuTeArt Film».

Nel cast sono presenti alcuni degli attori più importanti del panorama cinematografico e teatrale italiano: Massimo Dapporto interpreta Ennio Flaiano, accanto a lui Michele Placido nei panni di Vittorio De Sica, Mariano Rigillo è Federico Fellini, Pino Ammendola interpreta il produttore cinematografico Peppino Amato; l’attore Lino Guanciale, reduce dal grande successo su Rai Uno con “Il commissario Ricciardi”, interpreta il ruolo di un giornalista ispirato alla figura di Carlo Mazzarella. Gli altri interpreti sono Edoardo Siravo (nei panni del compositore Alessandro Cicognini), Debora Caprioglio (moglie di Cicognini), Maria Letizia Gorga (Luciana), Annalisa Favetti (moglie di Peppino Amato) e Angelica Cacciapaglia (nei panni dell’attrice americana Linda Darnell).

«È una grande emozione poter realizzare il progetto cinematografico su Ennio Flaiano, uno dei figli più illustri della nostra terra – ha dichiarato il maestro Davide Cavuti, raggiunto sul set a Roma durante le riprese – Flaiano rappresenta un modello da seguire per chiunque voglia intraprendere la professione nel campo artistico e culturale. Il lavoro è ispirato alla sua opera e alla sua vita e segue quello che ho realizzato per il teatro nell’estate scorsa con la partecipazione di Lino Guanciale, e il cine-concerto “Flaiano in musica” messo in scena nel 2016. Dopo i lavori su Cicognini e Ovidio, sono stato proiettato nel mondo flaianeo, con i piedi fortemente poggiati sulle nuvole, per completare la mia trilogia cinematografica su tre giganti della cultura italiana, nati in Abruzzo.

Viviamo un momento molto difficile per la crisi sanitaria e conseguentemente per quella economica in tutti i settori, e in particolar modo nel mondo della cultura. Flaiano affermava che «se c’è un aspetto comico sulla gestione della cultura, è che tutti vogliono capire tutto. O almeno averne l’aria». Mi auguro che le parole di Flaiano siano smentite da chi è preposto al coordinamento istituzionale della cultura e debba favorirne lo sviluppo. Un paese senza cultura è un paese statico e ingabbiato che non concede sogni a chi contribuisce a ricostruirlo e a migliorarlo».

Il film documentario «Un marziano di nome Ennio» racconta la vita di Flaiano attraverso i grandi personaggi del cinema vissuti nella sua epoca. Per interpretare il ruolo di Ennio Flaiano, Cavuti ha coinvolto Massimo Dapporto, uno straordinario interprete del cinema, della televisione e del teatro italiano.

«Sono onorato di interpretare uno dei più grandi intellettuali italiani nel film di Davide Cavuti. – ha commentato l’attore Massimo Dapporto – Il docufilm su Flaiano è un omaggio ad uno scrittore fantastico: mi sono trovato molto bene ad interpretarlo. È un viaggio suggestivo nel mondo del cinema di quegli anni. Ringrazio l’intera troupe e in particolar modo il regista Davide Cavuti, sempre pronto alla collaborazione nell’accettare le proposte ritenute valide e nel farmi trovare a mio agio in ogni scena che abbiamo girato».

Il genio di Ennio Flaiano, autore di alcune delle più belle sceneggiature della storia del cinema per film diretti da Federico Fellini quali «I vitelloni», «La strada», «Le notti di Cabiria», «La dolce vita», «8 ½ » e anche per altri registi quali Alessandro Blasetti («Peccato che sia una canaglia», «La fortuna di essere donna»), Steno Monicelli («Guardie e ladri»), «La notte» di Michelangelo Antonioni, «La decima vittima» di Elio Petri viene descritto attraverso gli interventi di autorevoli personaggi del mondo del cinema e della cultura come Enrico Vanzina, Giuliano Montaldo, Paola Gassman, Masolino D’Amico, Giuseppe Rosato.

Il soggetto e la sceneggiatura del film sono firmati dallo stesso Davide Cavuti, che si è liberamente ispirato alla vita e alle opere dello sceneggiatore e scrittore pescarese; il cast tecnico è composto da Matteo Veleno (direttore della fotografia), Annalisa Di Piero (scenografia e costumi), Valentino Antinolfi (fonico in presa diretta), Emanuele D’Ancona (assistente alla regia), Pietro Nissi (collaboratore e fotografo di scena). Le riprese si sono svolte, sino ad ora, a Roma, Fregene e Pescara.

Davide Cavuti, artista eclettico e laureato in ingegneria elettrica, ha vinto il «Premio Flaiano» nel 2017 per la regia del film «Un’avventura romantica» e il riconoscimento internazionale «Award of Excellence», nel 2019, a Toronto per il film «Lectura Ovidii»; alla sua attività di compositore cinematografico e teatrale per film e spettacoli diretti da Michele Placido, Ugo Pagliai, Edoardo Leo, Giorgio Pasotti, ha affiancato il suo impegno nella valorizzazione di alcuni grandi personaggi del passato nati in Abruzzo, realizzando, nel corso degli anni, spettacoli teatrali, recital e concerti messi in scena con attori come Lino Guanciale, Paola Gassman, Michele Placido e i compianti Giorgio Albertazzi, Arnoldo Foà, Flavio Bucci; nel 2019, nella veste di direttore artistico del 37° «Spoltore Ensemble», Cavuti ha voluto dedicare, inoltre, l’intera rassegna ai «Grandi figli d’Abruzzo», riscontrando apprezzamenti unanimi di critica e di pubblico. Sin dalla sua fondazione, è direttore del «Centro Studi Nazionale Alessandro Cicognini» per la musica applicata. Vanta collaborazioni con Ennio Morricone, Luis Enriquez Bacalov, Nicola Piovani e, nel 2017, ha ricevuto il prestigioso «Premio Carlo Savina» per la musica da film. Nel 2019, ha pubblicato il libro «Le Vite», con la prefazione di Michele Placido e la postfazione di Lino Guanciale.

(Foto gentilmente concessa da Pietro Nissi per MuTeArt Film)

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