Legge quadro sulle politiche del lavoro: la proposta dei gruppi di centrosinistra in Regione

Pescara. Si è aperta con la solidarietà agli operai della Faist di Lanciano, disoccupati senza un preavviso e a tutti i lavoratori che hanno perso il lavoro e alle aziende in crisi d’Abruzzo la conferenza di presentazione della proposta di legge quadro sulle politiche attive del lavoro, che si è svolta oggi nella sede pescarese del Consiglio Regionale.

 

 

Un testo promosso da Giovanni Legnini, costruito con il contributo dei gruppi PD, Legnini Presidente e Abruzzo in comune e condiviso con le parti sociali e con gli addetti ai lavori del settore, presenti stamane nella Sala Corradino D’Ascanio. Le dichiarazioni in conferenza “Per la prima volta nella Regione Abruzzo viene elaborata una legge quadro contenente una disciplina di sistema di tutte le politiche attive del lavoro – illustra Giovanni legnini – Si tratta di un quadro organico di interventi e misure moderne e innovative sul lavoro, che riassumono le migliori buone pratiche del Paese. Abbiamo deciso di elaborare la proposta di legge, una delle più complete ed innovative su base nazionale, perché la maggioranza regionale di centrodestra è inconcludente su questi temi e non offre nessuna risposta concreta alle crisi aziendali e ai lavoratori.

 

E perché rispetto al livello occupazionale pre-crisi del 2008, l’Abruzzo deve ancora recuperare 11.000 posti di lavoro. La proposta, inoltre, a fronte dell’assenza di una strategia da parte dell’attuale governo regionale, punta con diverse misure concrete a creare nuovi e stabili opportunità di lavoro, soprattutto per i giovani, anche favorendo un più efficace incrocio fra domanda e offerta di lavoro, che è il tema decisivo per cogliere appieno le opportunità occupazionali che si presentano. L’iniziativa nasce, infine, perché oggi scontiamo da parte del centrodestra la totale assenza di raccordi con il sistema universitario, scolastico e formativo in genere e la mancanza di condivisione e confronto con le parti sociali, obiettivi essenziali anche per individuare i profili professionali che servono alle imprese innovative e sostenibili.

 

La proposta è una sfida certo ambiziosa, ma accompagnata da norme credibili ed efficaci e dalla disponibilità di risorse finanziarie capaci di sostenerne l’attuazione. La Regione infatti dispone di 35 milioni attribuiti di recente dal Governo quale quota dei residui degli ammortizzatori sociali in deroga non spesi, e di 40 milioni di risorse riprogrammabili a valere sul fondo sociale europeo. Vi è inoltre la possibilità di attingere dal bilancio ragionale perché dal prossimo anno, grazie al buon governo del centrosinistra in Regione, si libereranno nuove e importanti risorse e noi riteniamo che si debba scegliere di orientarle sulle politiche attive del lavoro. La legge quadro propone 10 misure e si basa 5 assi strategici che fotografano la situazione attuale e le esigenze del mercato del lavoro, definendo con precisione gli ambiti di intervento. Sfidiamo la maggioranza sull’approvazione di questo importante disegno di legge, che è il terzo testo organico che il centrosinistra propone, dopo quelli importanti e innovativi su informazione ed editoria che il centrodestra si rifiuta di prendere in considerazione, come accade anche per quello sulla cultura. Continueremo a fare la nostra parte perché governare una regione significa innanzitutto creare opportunità di lavoro.

 

Invece questo governo regionale ci sembra più specializzato a spartire posti fra gli amici ed erogare prebende, al di fuori di qualunque disegno strategico di cui abbiamo grande necessità . Per questo ci facciamo portatori di una politica del lavoro moderna e organica, capace di risolvere il primo dei problemi della nostra regione, l’occupazione”. “Ci sono almeno 75 milioni di euro di coperture certe su cui la maggioranza deve fare una scelta positiva e che derivano dalle risorse attribuite dal Governo centrale – aggiunge il capogruppo PD Silvio Paolucci, ex assessore al Bilancio – Sono 75 milioni al netto di risorse che il bilancio regionale potrà rilasciare, grazie al lavoro da noi svolto negli anni e che ha consentito già quest’anno di liberare 20 milioni ogni anno (10 già iscritti nel bilancio di previsione) e che dal 2022 diventeranno 75 milioni ogni annualità successiva, (quindi 75 pronti e ulteriori 75 dal bilancio regionale, se la maggioranza volesse ).

 

La sfida è quella di usare questo patrimonio per azioni utili e priorità per un’agenda Abruzzo e che non siano quelle derivanti dalle leggine omnibus annesse alla finanziaria, illegittime e funzionali solo alla politica clientelare: è un appuntamento molto importante per decidere le vere priorità come quella di affrontare il tema del lavoro e delle crisi aziendali ed offrire opportunità agli abruzzesi”. “Nasce per la prima volta un disegno di legge di sistema– aggiunge Dino Pepe – il lavoro è il tema più importante in una regione dove ci sono tante crisi aperte di cui questa istituzione non parla più. Se ne perdono tracce perché non c’è un assessore di riferimento fra Febbo e Ferretti, il problema è che spesso entrambi non intervengono e non fanno tavoli con i sindacati, per affrontare le vertenze e risolvere quelle possibili. Ci sono miriadi di crisi e l’esecutivo resta inerte, mentre tanti perdono lavoro senza avere sostegno da parte della Giunta.

 

La proposta è completa ed è un impegno per la comunità e un atto di generosità verso la Giunta, perché offre iniziative possibili con risorse già definite. L’auspicio è che riescano a cogliere tale opportunità per i cittadini che non hanno lavoro o lo stanno perdendo”. “Creare e tutelare il lavoro è la vera priorità che le istituzioni devono avere – sottolinea il consigliere Antonio Blasioli – La politica deve operare per aiutare il settore a riprendersi e per dare buone notizie a chi ogni giorno viene a chiederci di impegnarci perché possa tornare a lavorare. Creare occupazione credo sia uno degli atti più importanti per un’istituzione. Oggi presentiamo un testo completo e concertato con le parti sociali, presenza, quella dei sindacati, che deve permanere anche dopo l’entrata in vigore della legge, insieme al mondo della scuola all’università. Restando sempre nel concreto ci siamo trovati di fronte a varie crisi occupazionali, alcune davvero virulente, la maggiore richiesta riguarda il sostegno alle famiglie dal momento in cui si perde il lavoro a quando arrivano gli ammortizzatori sociali, questa legge prende in carico fra le altre, questa esigenza, chiamando in causa anche i Comuni. Una strategia completa, perché la legge contiene disposizioni sul lavoro, sulla formazione, ma anche l’accompagnamento delle persone alla pensione, altro momento delicato della vita lavorativa di ognuno”.

 

“Si riduce drasticamente non solo il numero dei lavoratori, ma anche il numero di ore di lavoro – precisa l’ex presidente ad interim della Regione Giovanni Lolli, presente alla conferenza – E’ quello che è accaduto in Abruzzo e parliamo in gran parte di lavoro precario, che non consente di fare progetti di vita. Quello che le misure presentate favoriscono, è incentivare occupazione stabile: si può fare, anche grazie a misure passate come Garanzia lavoro e Garanzia over che hanno creato 2.000 posti a tempo indeterminato, con incentivi a chi assumeva e stabilizzava. Per fare una seria politica del lavoro ci vuole una strategia che oggi non si percepisce, ma che è necessaria per andare avanti”.

 

La proposta di legge quadro in sintesi.

 

I 5 ASSI STRATEGICI

 

1. ventaglio ampio di misure incentivanti, alcune molto innovative, con indirizzo prevalente per il lavoro dei giovani e delle donne; 2. individuazione di criteri di priorità delle politiche attive del lavoro e formative secondo gli indirizzi di sviluppo più avanzati: Industria 4.0, obiettivi ricompresi nella Carta di Pescara e strategia OCSE per l’Aquila città della conoscenza; sostenibilità ambientale, economica e sociale; sviluppo delle aree interne; conciliazione tra tempi di cura e tempi di lavoro; 3. forte integrazione tra mercato del lavoro e specifiche iniziative di formazione professionale; articolazione degli interventi su due direttrici: politiche per il lavoro subordinato stabile e sicuro, e iniziative di autoimpiego e nuova imprenditorialità; 4. rafforzamento della governance delle politiche attive attraverso l’istituzione del Comitato regionale che coinvolge Regione, parti sociali, mondo dell’università, della ricerca e della scuola; riorganizzazione dei servizi, attraverso una riforma organica delegata alla Giunta, che riconosca la centralità dei Centri per l’impiego e provveda al coordinamento con Anpal e con gli strumenti nazionali delle politiche attive; 5. quadro finanziario certo, ammontante complessivamente per un biennio a 75 milioni di Euro, da utilizzare in modo programmato e sulla base degli ulteriori indirizzi strategici dei soggetti delle politiche attive del lavoro.

 

MISURE PREVISTE LAVORO PER I GIOVANI:

 

• Programma “Mi formo e torno” : finanziamenti per i giovani, per formarsi fuori Regione e rientrare in Abruzzo; l’articolazione è in due fasi, che devono essere individuate in un programma da sottoporre preventivamente; nella prima fase, un periodo di formazione presso strutture formative all’estero o fuori dalla Regione; la seconda fase prevede il rientro in Abruzzo e l’assunzione a tempo determinato o indeterminato, oppure alternativamente un periodo di stage o work-experience presso imprese, università, centri di ricerca, enti pubblici, società private, associazioni profit e non profit, cooperative, studi professionali, aziende di coworking e fablab, che abbiano sede legale, amministrativa ed operativa in Abruzzo; • Garanzia Giovani: incentivi per i Neet (giovani non occupati né inseriti in percorsi di formazione o istruzione) per formazione, acquisizione di titoli di studio o professionali, inserimento al lavoro, sostegno all’autompiego; l’incentivo è incrementato in caso di assunzione • Passaggio generazionale e trasmissione di impresa: accordi con le aziende per sostenere forme di accompagnamento ed affiancamento al lavoro di giovani neoassunti da parte dei lavoratori che stanno fuoriuscendo dal lavoro; accordi di settore sperimentali per la trasmissione generazionale di impresa e di attività professionali non ordinistiche • Programma “Torno in Abruzzo”: incentivi al rientro e permanenza in Regione di persone munite di competenze di elevata formazione (ad integrazione di quelli previsti a livello nazionale); l’incentivo è suddiviso tra l’azienda che assume a tempo indeterminato e il lavoratore assunto;

 

LAVORO STABILE

 

• Programma Garanzia Lavoro: contributi alle aziende per nuove assunzioni a tempo indeterminato e per la trasformazione dei contratti di lavoro da tempo determinato, o altre forme flessibili e precari, a tempo indeterminato • Formazione a sportello: contributi alle aziende per la qualificazione o riqualificazione dei lavoratori, in particolare in settori ad alto grado di innovazione e per i nuovi lavori e professioni, anche al fine di prevenire crisi aziendali, sulla base di progetti concordati con le parti sociali e in integrazione con quanto già previsto dai Fondi Interprofessionali • Contratto regionale di ricollocazione: destinato ai percettori di Naspi (ex indennità di disoccupazione), finanzia servizi specifici di accompagnamento al lavoro (orientamento, profilazione, ricerca mirata) da parte dei CPI o dei soggetti accreditati; è previsto il raccordo con quanto previsto dalle norme sul reddito di cittadinanza (navigator) • Reinserimento dei lavoratori espulsi a causa di crisi o ristrutturazione aziendale: contribuito alle imprese che assumono lavoratori inseriti in liste di mobilità collettiva o interessati da licenziamento collettivo o licenziamento per giustificato motivo oggettivo; • Sostegno straordinario al reddito delle famiglie di lavoratori espulsi dal mercato del lavoro a causa di crisi aziendali: nel periodo tra la sospensione dallo stipendio e l’erogazione degli ammortizzatori sociali, la Regione eroga un contributo ai Comuni o Unioni di Comuni che sottopongono un programma di sostegni alle spese inderogabili delle famiglie dei lavoratori;

 

LAVORO E AUTOIMPIEGO

 

• Programma “Resto in Abruzzo”: sostegno alla creazione di nuove imprese, complementare a “Resto al Sud” (richiedibile da chi non può accedere alla misura nazionale perché over 45); prevede una quota a fondo perduto (35%) e un finanziamento bancario assistito da garanzia della Fira o Consorzio Fidi;

• Microcredito: promozione del microcredito per iniziative di autoimpresa e start-up, con convenzione con l’Ente Nazionale Microcredito e contributo a copertura dei servizi ausiliari al fine di minimizzare il tasso dei finanziamenti erogati dagli istituti di credito convenzionati;

• Autoimpiego: promozione di servizi avanzati a supporto della creazione d’impresa e di sviluppo dell’idea imprenditoriale; sportelli di consulenza ed assistenza all’autoimpiego presso i CPI e promozione della rete con organizzazioni di impresa, incubatori e Università per l’assistenza alla realizzazione di nuove attività di impresa

• Raccordo con le politiche in materia di formazione: per favorire l’incontro tra domanda e offerta di lavoro, nella programmazione delle attività formative la Regione attribuisce priorità alla formazione di giovani orientata alle imprese innovative, all’economia della conoscenza e alla sostenibilità, secondo gli indirizzi del piano “industria 4.0”, gli obiettivi della Carta di Pescara e la strategia per l’Aquila città della conoscenza e dell’innovazione.

 

LA PROPOSTA DI LEGGE

 

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