La Lega in piazza a Pescara. Elezioni subito: in Abruzzo golpe bianco di D’Alfonso

In Abruzzo c’è stato un golpe bianco, con una prima sceneggiata di D’Alfonso, che dovendosi obbligatoriamente dimettere perché eletto al Senato, ha tergiversato fino ad arrivare ad agosto, e con il colpo di coda di una legge elettorale illegittima, con la quale si sono spostati i termini, per cercare di non arrivare alla resa dei conti con i cittadini abruzzesi”.

 

Così Gianfranco Giuliante (Lega) questa mattina in piazza Unione a Pescara, parlando davanti alle circa duecento persone che hanno preso parte alla manifestazione indetta dalla Lega per chiedere che si torni al voto il più presto possibile, comunque entro l’anno. Presenti, per la Lega, anche il coordinatore regionale Giuseppe Bellachioma e numerosi amministratori, attivisti e simpatizzanti, che hanno esposto bandiere e striscioni del partito di Salvini. “Riteniamo sia un diritto degli abruzzesi andare al voto dopo questi sei mesi di stallo, mentre ci sembra che si stiano utilizzando dei tecnicismi per andare a votare il più tardi possibile”.

 

Anche gli esponenti delle altre forze del centrodestra abruzzese, ovvero Forza Italia, Fratelli d’Italia e le liste civiche che fanno riferimento ad Azione Politica, hanno aderito all’iniziativa, partecipando al sit-in con numerosi esponenti: presenti, tra gli altri, il coordinatore regionale Nazario Pagano e i consiglieri regionali Lorenzo Sospiri e Mauro Febbo, tutti di Forza Italia; il coordinatore regionale di Fratelli d’Italia, Etel Sigismondi; il leader di Azione Politica, Gianluca Zelli, che alla guida del suo raggruppamento di liste civiche ha lanciato la proposta di puntare su Fabrizio Di Stefano – anche lui presente oggi alla manifestazione – come prossimo candidato del centrodestra alla presidenza della Regione.

“Ci sta a cuore che si torni al voto il prima possibile, non solo per una questione di spreco di danaro pubblico, ma perchè non riteniamo opportuno che la Regione Abruzzo resti così a lungo con poteri caducati – afferma Pagano -. Dopo lo scioglimento del Consiglio regionale possono essere svolti dall’assemblea solo gli atti indifferibili e urgenti, e la Giunta può esercitare esclusivamente l’ordinaria amministrazione. E’ giusto, invece, che gli abruzzesi abbiano istituzioni con pieni poteri, con un presidente eletto dagli abruzzesi – rimarca il coordinatore regionale di Forza Italia -.

Perchè questo accada bisogna sbrigarsi, dunque pensiamo sia opportuno andare al voto il prima possibile, già a novembre, o comunque entro l’anno”.

 

Non è un mistero che con Fabrizio Di Stefano abbiamo dialogato, non ho nessun problema con lui o con Di Primio. Sono tutte candidature autorevoli, ma bisognerà vedere cosa accadrà nello scenario politico nazionale, a livello di accordi tra Lega e Forza Italia, perchè ho la netta sensazione che l’Abruzzo farà parte di questo accordo”.

Così il coordinatore regionale della Lega in Abruzzo, Giuseppe Bellachioma, questa mattina a Pescara, a margine della manifestazione del centrodestra per chiedere che nella regione si torni al più presto al voto, rispondendo ad una domanda sulla scelta del candidato del centrodestra in vista della prossima competizione elettorale in Abruzzo.

Un’indicazione in linea con quella fornita da Nazario Pagano, coordinatore regionale di Forza Italia. “Non nascondo che il tema del candidato alla presidenza della Regione sia un tema nazionale – dice Pagano – Parliamo di una delle Regioni che torneranno al voto a breve, insieme ad altre Regioni ed è dunque normale che vi sia un dibattito nazionale per arrivare ad una soluzione che sia condivisa e che tenga conto degli equilibri e del radicamento delle forze politiche sui territori, e soprattutto del valore delle candidature che verranno espresse”.

Nel centrodestra abruzzese, alla candidatura di Fabrizio Di Stefano, lanciata nei giorni scorsi dalle leader delle liste civiche Gianluca Zelli, si è aggiunta nelle ultime ore quella dell’esponente di Forza Italia Umberto Di Primio, che ieri sera si è dimesso da sindaco di Chieti.

“Ogni partito ha le sue candidature autorevoli – osserva al riguardo Bellachioma – La Lega sta dicendo, da un po’ di tempo, una cosa chiara, ovvero che i rapporti di forza e anche la percezione in merito alla fiducia dei cittadini abruzzesi nei confronti della Lega e di Salvini sono elementi che vanno presi in considerazione. Non siamo più il partito del 3%, non siamo più il partito che per 4 anni, consapevole dei propri limiti e dei propri mezzi, ha sempre appoggiato le altre realtà del centrodestra – rimarca Bellachioma – dunque auspico che il candidato, questa volta, sia un leghista, anche se poi saranno Berlusconi e Salvini a decidere cosa è giusto”.

Sulle candidature emerse finora nel campo del centrodestra, Pagano osserva che ad oggi, al di là di alcuni nomi venuti fuori, non sono state ancora espresse, né da parte di Forza Italia né da parte della Lega”.

 

Renzo Di Sabatino (Pd). La Lega farebbe molto meglio ad impiegare il suo tempo a stilare una proposta concreta e credibile per l’Abruzzo, piuttosto che scendere in piazza per chiedere le elezioni anticipate, dato che, e i suoi esponenti dovrebbero saperlo, ci sono figure ben precise chiamate ad applicare la legge, a interpretarla e a stabilire la data del voto, nel rispetto delle norme e nell’interesse della nostra regione”.

Con queste parole il Segretario reggente del Pd Abruzzo Renzo Di Sabatino interviene sulla manifestazione che si è svolta stamattina in piazza Unione, a Pescara, organizzata dalla Lega Abruzzo.

“La Lega continua a muoversi infischiandosene di norme, leggi e competenze – continua Di Sabatino –. Sappiamo che non è un partito abituato al rispetto delle regole, però li invito a lasciar perdere questioni che sono demandate, per legge, ad altri soggetti e non possono essere oggetto di pressioni e manifestazioni di piazza.

Manifestazioni che, mi sembra di ricordare, non furono organizzate quando, durante il governo Chiodi, il centrodestra ritardò di ben sei mesi la scadenza naturale della legislatura, che è durata complessivamente cinque anni mezzo.

Sarebbe quindi il caso che il centrodestra iniziasse a tacere su questo argomento e aspettasse di conoscere le decisioni degli organismi deputati a scegliere la data delle prossime regionali”.

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