Fusione camera di commercio, Di Gianvittorio: “Pepe dimentica che l’ha voluta D’Alfonso”

“Quel che sta accadendo in questi giorni ha dell’inverosimile. Il Consigliere Regionale Dino Pepe del PD ha presentato ieri in Consiglio Regionale una mozione sulla sospensione della fusione delle Camere di Commercio di Teramo e L’Aquila. La mozione non ha trovato l’appoggio del Consiglio e quindi è stata rigettata e da lì lo stupore e l’ira del consigliere del PD”. A parlare è il consigliere regionale, Toni Di Gianvittorio.
“Io credo che i cittadini teramani non siano stupidi, penso che tutta la popolazione della nostra provincia non abbia la memoria corta come lui vorrebbe farci credere, questa intesa di fusione volontaria delle due Camere di Commercio è stata fortemente voluta dall’allora Governatore Luciano D’Alfonso, della cui amministrazione, Pepe era parte integrante. Siamo arrivati ad un punto in cui nulla può cambiare questa decisione, c’è stato anche un incontro con il Governo, il quale ha ribadito che l’unione delle Camere di Commercio, su tutto il territorio Nazionale, si farà e non si può tornare indietro. Oggi l’ex assessore del PD, per discolparsi vuol provare ad abbindolare tutti i cittadini della provincia, ma io credo fortemente nel buon senso di chi, in questa tornata elettorale ha deciso di voltare pagina, proprio per evitare che fatti come questo accadano di nuovo”.
E ancora: “Inoltre si faceva riferimento ad una decisione del Consiglio Superiore della Magistratura il quale dovrà esprimersi su tale fusione, ma come ben spiegato ieri in consiglio, poco o nulla potrà cambiare dato che l’iter che si sta seguendo per i due enti della nostra regione, parte da un’intesa di unione volontaria, i 17 ricorsi a livello statale che sono stati presentati, riguarderanno solo quelle fusioni che non sono partite da un’intesa volontaria. Voglio inoltre rassicurare i cittadini della mia Provincia, dicendo loro che, anche se nulla è deciso, da un esame del numero di aziende sul territorio, la Presidenza della Camera di Commercio dovrebbe spettare a Teramo. Per andare incontro alle richieste della Camera di commercio di Teramo, la quale, una volta partito l’iter avrebbe solo 30 giorni per completarlo, si è deciso di attendere la fine dell’estate per dare inizio ai lavori, così da permettere inoltre alla magistratura di esprimersi a riguardo, anche se come sopra specificato, poco o nulla c’è da fare ormai”.
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