Elezioni regionali: intervista a Mario Mazzocca, Sottosegretario Regionale e Capogruppo Art.1-MDP Abruzzo

Pescara. Mancano due mesi alla fine del mandato dell’amministrazione regionale targata centrosinistra che ha governato l’Abruzzo negli ultimi cinque anni. Allora abbiamo ascoltato il Sottosegretario Regionale e Capogruppo Art.1-MDP Abruzzo, Mario Mazzocca che ha un po’ tracciato il bilancio di questa consiliatura ed ha buttato un occhio alle prossime elezioni fissate per il prossimo 10 febbraio 2019.

1.Alla fine della legislatura mancano due mesi: come li impiegherà?

Né più né meno di come ho fatto dal 1° luglio 2014 fino ad oggi, ovvero lavorando per l’Abruzzo. Tuttavia, appropinquandosi la fine del mandato, giunge anche il tempo di guardarsi indietro, di fare un bilancio delle attività condotte quale membro dell’esecutivo regionale. A breve terrò una specifica conferenza stampa per illustrare l’attività condotta sugli argomenti inerenti le deleghe assegnatemi, dalla tutela ambientale all’emergenza dissesto idrogeologico, dalla implementazione del sistema idrico integrato alla promozione dell’economia circolare. I miei collaboratori mi rimproverano spesso di dedicare troppo tempo a lavorare in silenzio anche in tale ultimo frangente e troppo poco tempo per il mio naturale bacino elettorale. Vero: sarà un mio difetto, ma io sono fatto così.
Negli ultimi due mesi andranno necessariamente portate a termine le attività che sono realmente concretizzabili in detto arco di tempo, a partire dalle criticità procedurali della Ricostruzione post-sisma anche se il recente Decreto ‘Genova’ ha di fatto annullato la relativa delega assegnatami qualche mese fa. La mia attività continuerà, poi, con l’ormai prossima pubblicazione del nuovo “Rapporto sullo Stato dell’Ambiente” (importante documento che scontava un ritardo di 13 anni), sull’avanzamento procedurale del ‘Piano Cave’ (in tal caso il ritardo è ultratrentennale), sul completamento della ‘Rete regionale del Riciclo’ in attuazione del nuovo “Piano di Gestione dei Rifiuti”, sulla implementazione del Sistema regionale del Volontariato di Protezione Civile.

2. Come sono i rapporti col nuovo Governo?

In realtà non sono state molte le occasioni per interfacciarci con il nuovo Governo; più che altro abbiamo preso atto di talune scelte operate nella direzione opposta a quella perseguita dalle nostre politiche in tema di sostenibilità: dall’aumento (20 volte!) dei limiti di spargimento di idrocarburi nei fanghi di depurazione civili e industriali, alla cancellazione di 60 milioni di euro per la riqualificazione delle periferie delle nostre città capoluogo, all’aumento della spesa per l’acquisto di aerei caccia ‘F-35’ in luogo dei ‘Canadair’ per la nostra Protezione Civile, alla repentina accelerazione impressa alla ‘TAP’, al maldestro tentativo di scippo di 200 milioni di euro dai fondi del nostro Masterplan.

3. Le elezioni regionali alle porte: come giudica la probabile candidatura di Giovanni Legnini alla guida della coalizione di centro-sinistra?

Mi sembra oltremodo evidente l’esigenza di individuare una figura in grado di dare piena ragione ad una stagione politica nuova ed al contempo in continuità con alcuni percorsi virtuosi intrapresi in questa legislatura. Giovanni Legnini è un ottimo candidato, di gran lunga il migliore che l’Abruzzo oggi riesca ad esprimere. Tuttavia, senza una reale discussione tematica, approfondita, puntuale e previdente, rischieremmo di bruciare tutto e tutti. Gli abruzzesi hanno bisogno di risposte, e queste non passano per le biografie personali. Lo capiscono bene quelli che, come me, hanno fatto la scelta di aderire ad una organizzazione che a tratti ha anteposto le biografie alla costruzione di una soggettività politica; lo dovrebbero aver capito tutti nel perimetro del centrosinistra dopo il disastro del 4 marzo. Probabilmente non è così, e ciò dimostra ancora di più la necessità di un ampio tavolo politico di discussione. Il fine a cui da mesi lavoriamo è quello di costruire una proposta organica, in grado di incarnare i valori fondanti di una sinistra che stenta a ritrovare le proprie radici e allo stesso tempo capace di alimentare quel processo inclusivo avviato con le tante realtà associative incontrate nel corso di questi quattro anni.

4. A che punto sono le trattative di coalizione?

Nel ribadire che il sottoscritto considera l’eventuale candidatura di Giovanni Legnini di gran lunga la migliore in assoluto, non appena il già Vice Presidente del CSM avrà definitivamente sciolto le proprie riserve, avvieremo tempestivamente ed ufficialmente consultazioni ad ampio raggio. Non mi risulta ci siano trattative in corso a cui partecipa Art.1-MDP. Se ci sono stati incontri esplorativi, tanto legittimi quanto inopportuni, da parte di singoli esponenti, questi sono stati intrapresi ad esclusivo titolo personale e in quanto tali valgono. Fin da giovanissimo appresi come una qualsiasi delegazione trattante si sceglie con il metodo democratico. Io non ne conosco altri.

Impostazioni privacy