Ecco come si vive nella città abruzzesi

ISPRA. Qualità ambiente urbano 2018 – XIV rapporto. Sotto la lente di ingrandimento dell’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale le quattro province abruzzesi.

 

E’ uscito nei giorni scorsi il XIV rapporto sulla Qualità dell’Ambiente Urbano, redatto dall’ISPRA

Numerosi gli aspetti ambientali considerati quali suolo e territorio; Infrastrutture Verdi; Acque; Inquinamento dell’aria e cambiamenti climatici; Rifiuti Urbani; Attività industriali in ambito urbano; Trasporti e mobilità; Esposizione all’inquinamento elettromagnetico e acustico; Azioni e strumenti per la sostenibilità locale.

Tra i molti dati pubblicati nel rapporto spicca, in tabella 2.1.5, la perdita dei servizi ecosistemici prodotta dal consumo di suolo per il periodo 2012-2017, espressa in euro, che vede Teramo in testa per la perdita di produzione agricola (per un valore stimato di € 544.835, seguita da L’Aquila (349.133 €), Chieti (129.674 €) e Pescara (27.444 €), e L’Aquila prima in regione per il valore massimo di perdita di servizi ecosistemici 2012-2017 con quasi 3 milioni di euro equivalenti, seguita da Teramo con poco meno di 1.600.000 euro, Chieti con 680.000 euro circa e Pescara con 228.000 euro.

Per quanto riguarda la qualità dell’aria, i giorni con gli sforamenti delle quantità di PM10 (media giornaliera superiore a 50 µg/m³) sono stati 32 per Pescara, 11 per Teramo, 7 per Chieti e 0 per L’Aquila, con valori medi pari a 28 µg/m³ per Pescara, 22 µg/m³ per Teramo e Chieti e 16 µg/m³ per L’Aquila.

Il verde urbano vede poi solo Pescara con una dotazione superiore al 10% della superficie comunale, mentre Teramo, Chieti e L’Aquila si attestano sotto l’1%, con L’Aquila addirittura sotto lo 0,5% (0,4%).

Maggiori informazioni sui quattro capoluoghi di provincia abruzzesi, e sugli altri nazionali, sulla pubblicazione dell’ISPRA.

Impostazioni privacy