Crisi idrica: “dopo 44 mesi la Regione non vara nessun provvedimento concreto”

Abruzzo. “La risposta avuta dalla Regione alla nostra interpellanza sulla programmazione relativa alle risorse idriche conferma tutti i nostri timori: le promesse fatte dal Governo regionale ai territori su finanziamenti e progetti non sono ad oggi mantenute.

 

Questo accade dopo 44 mesi di governo del centrodestra e nonostante la mole imponente di risorse sia governative, sia europee a disposizione”, così il capogruppo Pd Silvio Paolucci su un argomento più volte trattato con interpellanze e interventi perché si arrivasse alla programmazione completa ed efficace richiesta dai territori.

 

Vero è che la Regione nemmeno sul tema acqua, esattamente come accade per la sanità, il lavoro e l’industria, è riuscita ad essere all’altezza di una programmazione davvero efficace e utile al territorio, questo nonostante le risorse ereditate e malgrado l’imponenza delle linee di finanziamento europee e di quelle messe a disposizione dal PNRR: piano che destina 1.650 milioni per il settore di cui nulla è arrivato all’Abruzzo – incalza il capogruppo Pd – Non solo a livello regionale non c’è stato l’impegno sperato e promesso ai territori in più di un’occasione, ma il centrodestra, facendo un report sulla situazione dei Consorzi, rispondendoci prova persino a minimizzare l’esistenza di una crisi idrica sul territorio, di fatto sminuendo quello che sarà uno dei temi più importanti nell’agenda della pubblica dei prossimi mesi e anni.

 

E così, in mancanza di una programmazione sul tema, si caricano i Consorzi del compito di programmare e cercare nuovi fondi. Ma allora la Regione che fa? L’attesa e la mancanza di interventi tangibili pesa sui territori, come sa bene il Fucino, dove dopo quasi 4 anni di governo del centrodestra e malgrado mobilitazioni, richieste e promesse, dei 46.5 milioni da noi lasciati per intervenire sulle reti irrigue sono rimasti ancora solo 3,5 i milioni per la progettazione, perché questa Giunta regionale nel 2020 ha de-finanziato il 93% dell’opera e non ha reintegrato ad oggi quei fondi, né concluso il progetto definitivo/esecutivo.

 

Alla luce della prossima scadenza, fissata al 10 ottobre, auspichiamo che la Regione possa intercettare i fondi messi a disposizione dal Ministero per il Sud e la Coesione Territoriale a valere sul Contratto Istituzionale di Sviluppo “Acqua bene comune”, tanto per il Fucino che per gli altri territori regionali, per realizzare infrastrutture strategiche capaci di una gestione più efficiente e sostenibile della risorsa idrica. Si spera che dopo ciò che è accaduto con il PNRR, non si perda anche questa possibilità. Per tutte queste ragioni restiamo seriamente preoccupati perché il Governo regionale rischia di lasciare senza risposta non solo un’emergenza importante qual è l’acqua e il comparto agricolo, ma i territori che avevano chiesto risposte concrete e interventi certi e tempestivi. Di concreto ci sono solo promesse e propaganda”.

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