Covid19, nuovo Dpcm. Anci: tentativo di scaricare responsabilità sui sindaci

“Penso che il nuovo Dpcm, nelle forme con cui è stato fatto e nei limiti con cui è stato fatto, è un tentativo di scaricare sui sindaci la responsabilità, l’onere, di adottare o meno un coprifuoco dopo le 21 in alcune aree, zone, piazze.

 

Io sono convinto e siamo convinti che ci siano misure il più possibile uniformi su tutto il territorio e questa operazione riferita al cosiddetto coprifuoco è solo un tentativo di scaricare sopra ai sindaci le responsabilità, e non assumerle a livello centrale”. A sostenerlo è il sindaco di Teramo e presidente di Anci Abruzzo, Gianguido D’Alberto.

“E poi è stato un pasticcio – aggiunge – perché non è convinto neanche il governo, perché rispetto alla bozza iniziale su cui poi è stata fatta la conferenza stampa del Presidente di ieri c’era un testo, una bozza, che faceva espresso riferimento ai sindaci come potere.

 

Dopo le pressioni e dopo le contrapposizioni che ci sono state al tavolo governativo nel rapporto anche con Anci, io condivido pienamente quanto detto dal presidente nazionale Decaro, lo condividiamo come Anci Abruzzo, c’è stata una retromarcia che di fatto oggi rischia di creare ancora più confusione  perché si parla di un potere di disporre la chiusura, ma non si indica qual è l’organo, l’ente, il soggetto, l’autorità, chiamata a poter adottare questa misura stessa. Chiediamo che si modifichi subito questa norma e che si chiarisca, che si definiscano le competenze, e che si arrivi a una misura il più uniforme possibile sul territorio, con chiarezza perché non possiamo correre il rischio di una confusione che poi pagheremo in termini di efficacia di queste misure”

 

 

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