Covid, una cabina di regia in Abruzzo per andare avanti con il piano vaccinale

“Una riunione positiva, che proietta in una dimensione più efficace per il territorio abruzzese, l’intera questione delle vaccinazioni antiCovid”, questo il commento di Gianguido D’Alberto, presidente Anci Abruzzo e sindaco di Teramo, dopo l’incontro del direttivo Anci con l’assessore regionale alla Salute Nicoletta Verì, il responsabile regionale per le vaccinazioni Maurizio Brucchi, e il direttore della Protezione Civile Mauro Casinghini.

E’ stata registrata la percezione, condivisa, della necessità di un coordinamento istituzionale centrale, stabile e permanente; recepita, in questo senso, la richiesta dell’Anci dell’istituzione di una cabina di regia in cui riunire Regione, Protezione Civile, sistema sanitario territoriale e sindaci. “Lo abbiamo chiesto perché riteniamo fondamentale che, nella gestione della campagna vaccinale, ci sia un coordinamento – aggiunge D’Alberto – e per la necessità di superare la difformità che si è registrata fino a oggi tra i vari territori. La cabina di regia dovrà essere il punto di partenza per l’adozione di una serie di linee-guida da applicare come modello su tutto il territorio regionale”.

D’Alberto ha ribadito come sia indispensabile il rispetto delle categorie e pertanto, nella definizione del piano delle vaccinazioni, di come sia necessario stabilire una scala delle priorità dando prevalenza a chi ha più bisogno. “Ogni alterazione di questo principio sarebbe ingiusta, andrebbe a ledere il concetto di uguaglianza e metterebbe in discussione la campagna stessa”, aggiunge D’Alberto. Vanno pertanto completate la campagne che interessano gli ultraottantenni e le persone allettate nelle proprie abitazioni: “Non possiamo rischiare che queste persone finiscano in coda”. Per questo nelle determinazione delle linee-guida andranno definiti i criteri che consentano di raggiungere tempestivamente gli allettati, una priorità assoluta: “I medici di base vengano destinati immediatamente a completare la vaccinazione dei domiciliati”.

Altro tema affrontato nella riunione, è stato quello dei piccoli Comuni e delle aree interne, per i quali è stata condivisa la necessità di dar luogo ad un impegno particolare, viste le problematiche che presentano. “Non è più accettabile che si verifichi quanto accaduto in alcune aree della regione, dove i sindaci hanno chiamato i cittadini per le vaccinazioni senza disporre degli elenchi predisposti dalle ASL”. 

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