Acqua Gran Sasso, i Laboratori: “Relazione sulla sicurezza già trasmessa alla Regione”

Scambio di accuse a distanza tra i Laboratori di Fisica Nucleare del Gran Sasso e il vicepresidente della Giunta Regionale, Giovanni Lolli.

Ieri Lolli ha dato sostanzialmente un ultimatum ai Laboratori e Strada dei Parchi, chiedendo di fornire i progetti di messa in sicurezza dell’acquifero entro il 19 giugno, “altrimenti ci sarà la messa in mora”.

“La relazione generale è stata trasmessa ufficialmente dalla Presidenza INFN alla Regione Abruzzo a mezzo PEC in data 22 marzo – dicono questa mattina dai Laboratori – Gli allegati tecnici, consegnati all’INFN in una seconda fase, sono stati trasmessi alla Regione Abruzzo in data 07.06.2018”.

In merito invece al documento arrivato da un anonimo nei giorni scorsi agli ambientalisti, “l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare precisa che la relazione del prof. Guercio consiste in una relazione generale corredata da alcune tavole tecniche con una serie di proposte di interventi per la messa in sicurezza del sistema Gran Sasso”.

PARLA MERCANTE. “Per quanto riguarda la messa in sicurezza della falda acquifera e le soluzioni tese a risolvere una volta per tutte le interferenze con essa da parte dei laboratori di fisica nucleare e della rete autostradale siamo ancora in fase di stallo e non risulta allo stato attuale nessun passo in avanti. A questo si aggiunge l’emergere di quattro nuovi incidenti mai denunciati nel laboratori che di certo non contribuiscono a rassicurare il quadro”. E’ quanto affermato dal Consigliere regionale Riccardo Mercante all’avvicinarsi dell’appuntamento con il tavolo di Regione Abruzzo sulla questione.

“Ben venga finalmente la riunione del tavolo convocato dalla Regione a tutela dell’acqua per il 25 Giugno – continua – tuttavia è quanto mai necessario ed imprescindibile che allo stesso partecipi il comitato per la Mobilitazione per L’acqua del Gran Sasso. La fase e l’argomento sono delicatissimi” spiega ancora il consigliere 5 stelle “e coinvolgono presente e futuro di centinaia di migliaia di cittadini. Se il passato ci ha insegnato qualcosa oggi dovrebbe esser chiaro a tutti che la massima condivisione e partecipazione di questo percorso rappresenti la migliore tutela  per i cittadini, oltreché per l’ambiente,  e consenta la definizione delle migliori soluzioni possibili anche in riferimento alle tempistiche  d’attuazione”.

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