Abruzzo, società partecipate: sindacati chiedono impegno sugli esuberi

La riorganizzazione delle società partecipate della Regione, secondo il percorso stabilito dalla riforma Madia, “se non adeguatamente governata, rischierà di produrre pesanti ripercussioni in termini occupazionali, a partire da quei lavoratori già considerati in esubero che non sono rientrati nei processi di mobilità”.

 

Lo segnalano le segreterie regionali di Cgil, Cisl e Uil, rappresentate da Luca Ondifero, Riccardo Gentile, Alberto Stampone, che nei giorni scorsi hanno incontrato il presidente della Giunta regionale Luciano D’Alfonso e l’assessore al Bilancio Silvio Paolucci.

La Regione ha confermato un centinaio di esuberi, numero inserito negli elenchi dei nominativi del personale in eccedenza già inviati all’Anpal, ma non sono stati tutti oggetto di procedure negoziate con i sindacati, come previsto dalla normativa, denunciano Cgil, Cisl e Uil. I sindacati hanno chiesto alla Regione di costituire un ‘tavolo di regia’ “per definire un quadro di riferimento con le indicazioni da seguire nel processo di riorganizzazione e razionalizzazione, nonché’ la mappatura delle società partecipate anche da altri Enti” e sollecitato il monitoraggio sulle singole società partecipate, premessa per tutelare i livelli occupazionali.

“Il presidente D’Alfonso e l’assessore Paolucci”, riferiscono le tre sigle sindacali, “hanno accolto le richieste delle organizzazioni sindacali con l’impegno di calendarizzare un percorso per cercare soluzioni condivise”.

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