Abruzzo, giunta regionale licenzia il manager della Asl di Pescara

La Giunta regionale, convocata dal Presidente Marco Marsilio in seduta straordinaria, si è riunita oggi, a Pescara per l’esame di alcuni provvedimenti amministrativi.

 

Su proposta dell’assessore Nicoletta Verì, l’esecutivo ha approvato il Piano Triennale del Fabbisogno di Personale 2019-2021 della Asl di Lanciano-Vasto-Chieti. L’adozione del Piano Triennale è propedeutico per consentire alla Asl di poter effettuare le assunzioni.

Ai sensi dell’art. 6, comma 4, del D. Lgs. n. 165/2001, il Piano Triennale di Fabbisogno del Il Piano in questione risulta coerente con gli inderogabili tetti di spesa. Un incremento di 500mila euro è finalizzato all’assunzione di personale destinato alle unità operative delle discipline interessate alla riduzione delle liste d’attesa e devono essere utilizzate in coerenza con il Piano triennale del fabbisogno di personale.

La seconda delibera approvata, sempre su proposta dell’assessore Nicoletta Verì, riguarda il procedimento di valutazione del direttore generale della Asl di Pescara, Armando Mancini. La Giunta Regionale avendo preso atto del provvedimento di valutazione svolto dagli uffici del Dipartimento della sanità, secondo il quale il dottor Mancini non ha raggiunto gli obiettivi minimi di salute che erano stati assegnati, ne ha disposto la decadenza dell’incarico.

 

Il commento del Pd. “Nomine, nomine, nomine. La rimozione di Armando Mancini dal vertice della Asl di Pescara con modalità così violente, è la riprova del fatto che questa amministrazione regionale aggredisce con determinazione solo le poltrone e non i problemi degli abruzzesi”, così il capogruppo e il consigliere regionale Pd Silvio Paolucci e Antonio Blasioli, sull’atto dell’esecutivo che pone fine al mandato del manager pescarese.

“In questi mesi gli unici risultati concreti prodotti dalla maggioranza di centrodestra non sono a vantaggio della comunità, ma riguardano la lottizzazione delle nomine – riprendono i due consiglieri – Hanno fatto di tutto per designare tutti e quattro i direttori Asl, poco importa che questo sia costato mesi di lavoro e attese e spreco di risorse pubbliche, come attesta l’aumento degli stipendi dei designati, a bando chiuso e domande pervenute. Dopo essersi occupati di Chieti e l’Aquila e aver creato le condizioni per nominare su Teramo, era Pescara l’obiettivo che mancava. Infatti Mancini è stato un bersaglio, non importa il valore del lavoro che in questi anni lui ha svolto alla guida della Asl, un lavoro imponente compiuto con rigore e competenza. Una competenza riscontrabile dai fatti: il Ministero della Salute nell’ultima rilevazione ha certificato il raggiungimento di 207 punti Lea per la Regione Abruzzo targata centrosinistra; suo il merito anche del lavoro per raggiungere l’avanzo economico della Asl. Rammentiamo, inoltre, che la Provincia di Pescara da una ricerca de Il Sole 24 ore sull’indice di salute, si è posizionata seconda dopo quella di Bolzano, toccando livelli mai raggiunti prima. Ciò non significa che non ci fosse ancora da fare, ma sull’onestà e la competenza di Mancini si doveva far affidamento almeno fino alla scadenza del suo mandato. A lui va il nostro grazie, la nostra piena solidarietà e la convinzione che la sua classe di certo vince l’arroganza con cui si vede rimosso.

La delibera che la Giunta regionale ha approvato oggi esprime una chiara volontà politica e dà la precisa misura di cosa rappresenti la sanità per questa destra: occupazione del potere e basta.
Questo ci spinge sempre più a invitare la Giunta Marsilio a concentrarsi maggiormente sul miglioramento delle prestazioni da erogare in favore dei cittadini, più che sulle poltrone, perché questa logica non paga e su Pescara potrebbe aprire anche contenziosi che si ripercuoterebbero ancora una volta sui tempi, sui servizi sanitari e sulle tasche degli abruzzesi”.

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