Abruzzo, apertura della caccia: ancora nessuna traccia del calendario venatorio

Il WWF Abruzzo ha presentato, come ogni anno, le proprie osservazioni alla bozza di calendario venatorio regionale sia in fase di consulta venatoria sia nella fase della valutazione di incidenza (Vinca).

 

Il contributo dell’Associazione, frutto di considerazioni basate su rilievi tecnico-scientifici, sembra non essere stato preso in considerazione. Se il calendario sarà approvato senza modifiche, ci si costringerà quindi all’ennesimo ricorso ai giudici amministrativi del TAR per far valere gli interessi di tutti i cittadini abruzzesi, affinché si riducano gli impatti della caccia sulla fauna selvatica.

 

Il WWF torna a chiedere, come ogni anno, l’apertura unica fissata al 1° ottobre per tutte le specie ornitiche. Nel calendario proposto sono previste invece aperture a settembre per diverse specie; in particolare preoccupa quella alla Tortora selvatica, specie indicata nelle valutazioni europee come in precario stato di conservazione (SPEC 1 in BirdLife International, 2017). Tra le altre istanze formulate dal WWF, c’è la richiesta di una maggiore tutela per l’Orso bruno marsicano, con la definitiva esclusione della caccia in minibraccata e una valutazione dell’incidenza dell’effetto di accumulo dovuto alle diverse forme di caccia: si aggiunge, infatti, nelle aree di presenza della specie, oltre a quella ordinaria anche quella di selezione.

Si ribadisce inoltre il fatto che la Regione Abruzzo continua a omettere nel calendario venatorio le disposizioni previste dalla Delibera di Giunta n. 480 del 05 luglio 2018 che definisce la perimetrazione dell’Area Contigua del Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Si utilizza una terminologia impropria, ma ancor più grave, a due anni dall’approvazione dalla delibera, si omette di predisporre tutti gli atti consequenziali all’istituzione dell’Area Contigua e previsti dalla L. 394/91 e s.m.i. come la modifica del carico venatorio e la definizione di modi e tempi di caccia distinti per l’Area.

L’Associazione interviene anche sulla Coturnice, specie con un trend negativo in tutta la regione. La Coturnice viene classificata come SPEC 1 e la popolazione italiana costituisce il 26% di quella europea. Di conseguenza l’approccio di gestione alla specie e, dunque, anche l’aspetto venatorio, deve essere necessariamente di tipo precauzionale. Il WWF chiede per questo la sospensione della caccia alla Coturnice in Abruzzo, fino a quando non verranno raccolti dati in grado di definirne la diffusione e il trend.

Anche l’ISPRA, l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale, che si occupa a livello nazionale di rilasciare pareri alle Regioni in merito ai calendari venatori, ha espresso perplessità sulla bozza predisposta dalla Regione Abruzzo. Forti critiche sono giunte anche dal Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise (unico Ente ad aver presentato le osservazioni), il quale ha sottolineato come specie quali l’Orso e la Coturnice non siano opportunamente tutelate.

Dichiara Filomena Ricci, Delegato regionale del WWF Abruzzo: “Il calendario venatorio, secondo quanto disposto dalla legge regionale abruzzese deve essere approvato entro il 15 giugno di ogni anno. Anche questa volta la Giunta ha disatteso la norma che essa stessa si è data. Temiamo che questo ritardo possa rappresentare una inutile e misera strategia per frenare il nostro ricorso, in particolare per impedire che venga bloccata dai giudici la pre-apertura e l’apertura della caccia a settembre. Per impedire i ricorsi basterebbe invece rispettare le regole, nell’interesse anche della parte migliore del mondo venatorio”.

Ricordiamo che la Giunta Marsilio-Imprudente, che ha seguito e forse aggravato la politica eccessivamente filo-venatoria dei governi regionali che l’hanno preceduta, è già stata bocciata in passato ben quattro volte dai giudici amministrativi a causa di atti privi di legittimità e di contenuto tecnico-scientifico.

Martedì 25 agosto è stata convocata la riunione del Comitato VIA della Regione Abruzzo che dovrà valutare l’incidenza del calendario venatorio nei siti Natura 2000. Anche in questa occasione il WWF ha chiesto di essere presente per chiedere priorità alla tutela delle specie selvatiche, patrimonio di tutta la comunità e non trastullo di chi si diverte a sparare e uccidere.

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