Abruzzo, in attesa dei consiglieri eletti D’Alfonso lavora per il programma e la nuova Giunta

dalfonsoassoltoL’Aquila. Prosegue il toto-consiglieri e si accendono le prime polemiche per una legge elettorale, approvatta dalla passata maggioranza guidata da Gianni Chiodi, che non permette ad una settimana dal voto di sapere chi è stato eletto in consiglio regionale.

Ogni giorno una lettura diversa, un’interpretazione, si mischiano le carte e il consigliere assegnato all’Italia dei Valori continua a fare il giro di tre province (Chieti, L’Aquila e Teramo), la stessa cosa per Abruzzo Civico e altri partiti come Centro Democratico.

Neanche il PD dorme sonni tranquilli perché, se nelle ultime ore si ipotizza adirittura il recupero di un quarto consigliere a Teramo (Anna Marcozzi), pareggiando l’opposizione (Gatti, D’Ignazio e Di Dalmazio più Mercante del Movimento 5 Stelle), a tener banco è l’ingresso in consiglio di Marinella Sclocco, candidata nella Provincia di Pescara. A lei dovrebbero esser assegnate le deleghe delle Politiche Sociali, ma D’Alfonso potrà nominare un solo assessore (su 6) esterno. Così spera che la Sclocco sia eletta per poter affidare la vicepresidenza a Giovanni Lolli, come da accordi prelettorali.

In attesa che mercoledì (sembra essere questo il giorno buono) si sappia con certezza il nome di tutti gli eletti, D’Alfonso prosegue gli incontri con i segretari dei partiti di coalizione e con i responsabili delle liste civiche che lo hanno sostenuto. Si parla più di programmi e priorità di governo che di poltrone. Anche perché pare sia tutto stabilito, Sclocco-Lolli a parte, al PD spetteranno altri 2 assessori (Pepe e Paolucci), il resto sarà suddiviso nella coalizione anche se pare spuntarla SEL e Abruzzo Civico. Non è detto, tutto potrebbe rimescolarsi, in caso di clamorose sorprese nell’ufficializzazione degli eletti. Nel frattempo, in quota IDV, Mascitelli sembra destinato alla presidenza dell’Agenzia Sanitaria Regionale.

Con calma (e per forza) il neo Governatore compone il puzzle anche delle Commissioni e degli Enti direttamente controllati dalla Regione e spera di affidare la Presidenza del Consiglio Regionale a Peppe Di Pangrazio (che però potrebbe tornare in lizza per un posto in Giunta se dovesse saltare l’accordo con Lolli), mentre Pietrucci e Mariani si contendono la carica di Capogruppo PD in consiglio, dopo il rifiuto di Camillo D’Alessando che aveva ricoperto il medesimo ruolo nella passata consiliatura.

 

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