Elezioni Abruzzo, D’Alfonso presenta il programma 2014-2019

dalfonsopresentazioneprogrammaPescara. Questa mattina Luciano D’Alfonso, candidato alla presidenza della Regione per la coalizione Insieme il nuovo Abruzzo, ha presentato il suo programma di governo toccando i temi fondamentali che hanno caratterizzato questa campagna elettorale.

La conferenza stampa è iniziata con una frecciata all’amministrazione comunale (di centrodestra) del capoluogo adriatico, che a pochi giorni dal voto ha pensato bene di aprire un cantiere proprio davanti al comitato elettorale del centrosinistra: “Chiedo scusa – ha commentato – per l’inciampo di un cantierino che serve solo a testimoniare l’esistenza in vita di chi a tutti i costi lo ha voluto impiantare”. Poi si è entrati nel vivo: “Questo programma viene presentato ora perché vogliamo assumere impegni chiari per animare poi eventi dettagliati dopo aver conosciuto la situazione debitoria della Regione. Abbiamo descritto l’impostazione per l’azione di governo allo scopo di edificare la regione più facile d’Europa e per far sì che produca utilità collettiva e convenienza pubblica”.

Seduto tra due dei garanti del programma, l’economista del territorio Piergiorgio Landini e l’avvocato Tommaso Navarra, professionista del diritto che difende tutela ambiente e acque, D’Alfonso ha spiegato: “Il programma ‘L’Abruzzo vale’ ragiona anche sull’Europa: vogliamo essere protagonisti della regione euro-adriatica a partire da una nuova stagione per le infrastrutture, prima fra tutte quella dell’Autorità portuale che deve farsi carico della promozione, manutenzione e gestione degli scali. A tal proposito dò una buona notizia: la Amadori sceglierà Ortona per movimentare le sue merci alla condizione che il porto di Ortona possa offrire i fondali necessari per il tonnellaggo della Amadori, e io mi chiedo perché non ci si è pensato prima”.

Sempre a proposito di infrastrutture, il candidato del centrosinistra ha affermato: “L’alta velocità ferroviaria sulla dorsale adriatica ci preme, vogliamo che la mano della Regione e quella del governo spingano insieme per far sì che arrivi anche qui, e combatteremo questa battaglia insieme a Marche, Molise e Puglia. Sulla direttrice con Roma ci sarà una rivoluzione grazie ad una serie di puntuali accorgimenti sulla rete, sulle fermate, sul Ctc (Controllo centralizzato del traffico) e sul materiale rotabile adatto alle salite, che ci faranno risparmiare un’ora sul tempo di percorrenza”. Non poteva mancare un riferimento all’aeroporto: “Milioni di pensionati americani vogliono conoscere l’Abruzzo grazie alla qualità del nostro vino che arriva in tutto il pianeta, ma anche grazie agli abruzzesi che da tre generazioni girano il mondo per ragioni di lavoro. Dobbiamo aumentare i vettori che operano su Pescara realizzando un’insistente attività di marketing e promozione e andando oltre gli oboli che per tanto tempo abbiamo dato alle compagnie aeree, senza legarci mai più ad un solo vettore ma operando per il massimo della competizione”. Parlando di trasporto su gomma arriva una stoccata a Chiodi: “L’Arpa ha 40 milioni di debiti mai rivelati, noi faremo una società unica dei trasporti, lo dicono tutti ma chi poteva farlo non lo ha fatto”.

Poi una sventagliata di tematiche:”Gli imprenditori devono tornare a essere 150mila dai 129mila attuali. Faremo in modo che qui ci sia la pubblica amministrazione più veloce nel rilasciare autorizzazioni produttive nei siti a destinazione compatibile, non perché abbiamo in simpatia gli imprenditori ma perché dobbiamo produrre 90mila nuove opportunità di lavoro. Sarà prioritaria la bonifica dei fiumi: in questo settore la Regione Umbria è alla seconda generazione dei contratti di fiume, noi siamo all’anno zero e dragare il Pescara è costato 13 milioni laddove ne poteva costare due. Serve più digitalizzazione, la legge ci obbliga già a farlo ma noi siamo rimasti indietro, non sarà più consentito che un imprenditore debba aspettare 9 anni per una risposta o 39 mesi come è accaduto alla Walter Tosto. Per quanto riguarda la sanità, in Abruzzo abbiamo 350mila ultra65enni che non hanno sempre bisogno di assistenza sanitaria specialistica ma piuttosto di servizi sociali; oggi davanti a una perdita di autonomia o ad una debolezza gli si dà subito il ricovero ospedaliero, che non è appropriato e crea buchi di bilancio. Dobbiamo azzerare la mobilità passiva poichè se lo meritano la bravura dei nostri medici e il bisogno dei nostri pazienti (42mila persone all’anno vanno a curarsi fuori regione costandoci 170 milioni). Le nomine degli amministratori delle società regionali vanno fatte sulla base non solo dei curriculum ma di piattaforme programmatiche per misurare le performance, con remunerazione legata esclusivamente ai risultati di fine anno, e se ci sono disservizi o debiti vanno irrogate sanzioni. In merito alla manutenzione del suolo, ci sono 16 aree a rischio idrogeologico che vanno aiutate prima che diventino emergenza”.

Sulle trivellazioni in mare e in terra: “Mai si dovranno vedere piattaforme che rovinano il nostro sistema naturale”. E sulla vicenda della possibile riattivazione di alcuni pozzi petroliferi: “Quando ero sindaco di Pescara ci costituimmo in giudizio e comprammo dei terreni per ostacolare la riuscita di un progetto petrolifero a Ortona. Ammiro i sindaci combattivi che vanno anche contro il loro governo: io non farò mai il cameriere anche se l’invito arrivasse dal mio stesso partito. Ricordo che Pescara fu l’unico comune a fare una gara per gli impianti del gas mettendosi contro un colosso come Enel ma guadagnando in termini di tariffe”.

 

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