Arpa spa senza soldi: per pagare gli stipendi ipotecati i depositi aziendali

arpaChieti. È stato convocato per domani, 1 ottobre, l’incontro in Prefettura a Chieti tra la Filt Cgil Abruzzo, il presidente e il direttore dell’Arpa e Giandonato Morra, assessore regionale ai Trasporti.

Oggetto del tavolo sarà l’espletamento della seconda fase delle procedure di raffreddamento avviate dal sindacato dopo la gravissima situazione economica in cui versa l’Arpa, avendo l’azienda accumulato oltre 10milioni di euro di perdite solo negli ultimi tre anni, oltra a un’esposizione debitoria verso banche e fornitori di ben 42milioni di euro.

Uno scenario gravissimo, che ha spinto l’azienda, nei giorni scorsi, vista la mancanza di liquidità, addirittura ad accettare l’ipotecato dei propri immobili pur di ottenere dalle banche ulteriori finanziamenti e anticipazioni necessari a poter pagare gli stipendi degli oltre 900 dipendenti ed evitare quindi la stessa sorte che invece ha colpito l’azienda Cerella di Vasto (gruppo Arpa) dove i lavoratori sono ormai senza stipendio da 20 giorni.

La cosa non è bastata alla Filt Cgil, che torna a lamentare l’atteggiamento dell’azienda che, nella sua opinione, continua, nonostante tutto, a “perseverare in inaccettabili operazioni all’insegna di sprechi e favoritismi. Dopo

la magra figura rimediata sulla vertenza dell’agente unico sulle linee per Roma per la quale l’azienda è dovuta tornare sostanzialmente sui propri  passi ripristinando, per  quelle tratte estremamente redditizie, la  figura  del  bigliettaio, il management di Arpa evidentemente intende prendersi qualche rivincita, ma anche in questo caso violando le regole”.

Il riferimento è alla decisione dell’Arpa, stando a quanto riferito dalla sigla sindacale, di acceleare alcuni concorsi interni per verificatori di titoli di viaggio, “una vicenda – contesta la Filt Cgil – che già nei mesi scorsi aveva fatto registrare la giusta reazione ed indignazione dei lavoratori e delle sigle sindacali e che oggi, con la carenza di personale  di  guida  e  soprattutto con la grave situazione economica in cui versa l’azienda regionale, diventa un’operazione che rasenta semplicemente la vergogna”.

Non solo. Si tratterebbe di una decisione che avrebbe violato la regolamentazione che disciplina il diritto di sciopero nei servizi pubblici e che prevede il divieto di azioni unilaterali nelle fasi che attengono le procedure di raffreddamento  e  conciliazione.  Infatti, sembra che durante queste procedure le aziende abbiano l’obbligo di sospendere per la stessa durata l’applicazione di “eventuali atti unilaterali che hanno dato luogo alla vertenza, fatti comunque salvi gli obblighi derivanti dalla regolarità e dalla sicurezza dell’esercizio”.

Per questo motivo, si legge nella nota della sigla sindacale, “la Filt Cgil Abruzzo, ritenendo assolutamente inaccettabile questo intendimento aziendale, si è rivolta direttamente al Prefetto di Chieti chiedendo un provvidenziale intervento per ripristinare corretti comportamenti e relazioni industriali” e promettendo lo stato di agitazione del personale dipendente della azienda di trasporto locale.

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