Caso Fira, Micucci replica ad Alfonso Mascitelli

logoL’Aquila. Dopo le accuse del senatore Alfonso Mascitelli, non stenta ad arrivare la replica della Fira, chiamata in causa dal politico che aveva ipotizzato l’esistenza di “percorsi pilotati” con l’obiettivo di indirizzare denaro pubblico dentro precise “tasche”, come nel caso di “Start Up Start–Hope”, il bando pubblico regionale gestito appunto dalla Fira e dedicato alla nascita e crescita di imprese innovative.

Secondo le accuse del senatore, la Fira sarebbe affidataria (da parte della Regione) di nove milioni da valere sui fondi POR FESR e nel contempo gestore e stazione appaltante nell’ambito del bando Start Hope.  Allo stesso tempo, la Fira sarebbe anche partecipante (attraverso la Smart) e vincitrice, con il massimo dei punteggio, per il progetto di costruzione di pyrocombustori a Bussi assieme a una serie di imprenditori abruzzesi.

“Il Parlamento vara le leggi del fare – risponde con fermezza il presidente Rocco Micucci -, il senatore opera per impedire. Così l’Italia dei Valori lotta con forza contro la crescita di nuove imprese e di nuovi posti di lavoro. Così facendo non fa solo uno sbaglio ma appare artefice di autentici abbagli”.

Secondo quanto precisato in una nota, la tesi di Mascitelli non avrebbe alcun fondamento di verità, in quanto la Comunità Europea ha stanziato 14 milioni di euro per favorire la nascita di nuove imprese. “La Fira – precisa Micucci – ha partecipato al bando per dare esecuzione a tale finanziamento indetto dalla Regione Abruzzo ed è rimasta aggiudicataria della gara. Conseguentemente, è divenuta soggetto gestore del bando Start Hope, approvato dalla Regione finalizzato alla individuazione di nuove imprese”.

Al bando, continua il presidente Fira, hanno già  chiesto l’iscrizione 238 soggetti, quali  potenziali imprenditori da tutt’Italia e dall’estero.  Le valutazioni nel merito delle domande, ad oggi tutte solo in fase istruttoria, saranno affidate ad una commissione di esperti scelti direttamente dalle università, dalle banche, dalle associazioni imprenditoriali, dall’associazione nazionale Business Angels. Le domande appena superata la fase istruttoria vengono già pubblicate sul relativo sito.

“Ovviamente – tuona Micucci -, al bando Start Hope non ha partecipato la Fira spa, né direttamente né tramite altre società e neppure tramite la ‘società consortile Smart’”.

Sarebbe pertanto falsa l’affermazione secondo la quale La Smart avrebbe ricevuto il massimo del punteggio per il progetto in questione, aggiudicandosi il bando e accedendo alla fase negoziale che sarà gestita dal sogggetto gestore, sempre la Fira.

“E’ falsa e calunniosa – continua il presidente – anche l’affermazione secondo la quale io, come presidente della Fira e contestualmente della Smart, mi troverei in una posizione di “ conflitto  di interessi”. La realtà è ben diversa, giacchè, come detto, la Smart non ha mai partecipato al bando  Start Hope, né la Fira si troverà a gestire un bando aggiudicatosi dalla Smart. Se qualcuno pensa – conclude Micucci – di fare campagna elettorale o di dimostrare che esiste sparando a zero contro la Fira ogni 15 giorni, è fuori strada e fa un danno agli abruzzesi oltre che, per le calunnie, a se stesso. La vicenda aiuta, però, a capire le ragioni della grave crisi economica nazionale, insuperabile se una parte politica continua ad amare tutti gli assistenzialismi sterili e ad odiare ogni attività creativa e produttiva”.

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