La Corte Costituzionale salva Abruzzo Sviluppo, Sviluppo Italia Abruzzo e Sistema spa

claudio_ruffiniTeramo. “Adesso la Regione Abruzzo riveda le sue decisioni su Abruzzo Sviluppo, Sviluppo Italia Abruzzo e Sistema spa”.

È quanto dichiara il consigliere regionale Claudio Ruffini dopo che una sentenza della Corte Costituzionale ha stabilito che le Regioni non devono più procedere allo scioglimento delle proprie società pubbliche partecipate.

La sentenza modifica, dunque, le carte in tavola di due importanti società pubbliche abruzzesi. Si tratta di Abruzzo Sviluppo e Sistema spa, che potranno continuare ad esistere.

“Si dovrà procedere celermente – si legge in una nota del consigliere regionale – alla definitiva acquisizione di Sviluppo Italia Abruzzo da parte di Abruzzo Sviluppo. Mi rivolgo all’assessore Castiglione, affinché si proceda rapidamente ad attuare quanto deciso dal Consiglio regionale, che, prima con una legge e poi con una risoluzione entrambe votate all’unanimità, aveva stabilito che Abruzzo Sviluppo dovesse incorporare Sviluppo Italia”.

L’acquisizione dovrà necessariamente riferirsi sia al livello societario che a quello del patrimonio e dei servizi, con il relativo trasferimento del personale di Sviluppo Italia. “Personale tuttora in servizio – prosegue la nota – che diligentemente mantiene in modo efficace i servizi alle imprese e che purtroppo è senza stipendio da aprile 2013”.

Stando a quanto dichiarato da Ruffini, l’obiettivo dev’essere quello di evitare di togliere dal territorio la presenza di una importante società che offre servizi alle imprese. “Inspiegabilmente – continua il politico – gli Uffici di Sviluppo Italia dell’Aquila sono stati chiusi e nessuno sa il perché e chi l’ha deciso. Così come bisogna evitare che Sviluppo Italia dismetta il proprio patrimonio per pagare i debiti”.

Secondo Ruffini questa importante operazione consentirebbe alla Regione Abruzzo di acquisire un patrimonio immobiliare di circa 6/7 milioni di euro al costo simbolico di un euro, permettendo inoltre alla stessa di ritrovarsi con personale qualificato e in grado di lavorare alle istruttorie dei fondi comunitari e dei fondi FAS destinati al settore produttivo, finanziamenti che attualmente non vengono erogati e utilizzati perché manca in Regione personale professionalizzato.

“Va evitato – prosegue la nota – un aggravio di spese per il ricorso a società esterne che facciano l’istruttoria dei fondi alle imprese. Su Sistema spa bisogna ritornare sulle decisioni assunte da Arpa e non procedere a nessuna aggiudicazione della gara espletata, oltre che a riorganizzare i servizi di Sistema, salvaguardando il personale assunto, in modo da evitare le perdite registrate dalle cattive gestioni degli ultimi tre anni”.

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