Mobilità ciclistica in Abruzzo, il Consiglio regionale approva la legge

biciL’Aquila. È stata approvata all’unanimità nella seduta del Consiglio regionale di oggi il progetto di legge regionale del Pd sulla mobilità ciclistica in Abruzzo.

Claudio Ruffini, uno dei presentatori della legge, nel suo intervento ha ricordato l’importanza dell’approvazione di questa legge che permetterà, con la realizzazione di piste ciclabili dedicate, l’aumento della sicurezza e la tutela dei cittadini che praticano questi sport, la diminuzione dello smog e dell’inquinamento e la possibilità di incrementare l’utilizzo della bicicletta come alternativa all’uso dell’auto e quindi un risparmio economico.

L’altro aspetto sottolineato da Ruffini è quello di porre l’ambiente, la difesa e la tutela del territorio, tra i temi per un’agenda dello sviluppo abruzzese, anche attraverso un apposito capitolo della legge sullo sviluppo regionale.

“Adesso ci aspettiamo che vengano completati alcuni progetti esistenti come il Corridoio Verde lungo la costa adriatica e la Via Verde della Costa dei Trabocchi – spiega il consigliere regionale del Pd -. I finanziamenti previsti nei fondi FAS 2007/2013 devono essere attivati subito affinché gli investimenti infrastrutturali producano gli effetti sperati sull’economia locale”.

Numerosi gli effetti programmatori che la legge produrrà sui territori attraverso i Comuni: i comuni inseriscono nei regolamenti edilizi norme per la realizzazione di spazi comuni adibiti al deposito di biciclette; la previsione di destinare, nell’ambito del Piano regionale della mobilità e dei trasporti, una quota non inferiore al 10 per cento dei posti auto previsti, adeguatamente attrezzata, al parcheggio di biciclette; i comuni sedi di stazioni ferroviarie prevedono la trasformazione e la riconversione di vecchi manufatti in percorsi ciclabili e ciclopedonali.

“Ovviamente – conclude Ruffini – questi interventi comunali hanno bisogno di risorse che la Regione Abruzzo deve sbloccare in favore dei territori. Se questo avverrà potremo riqualificare molte aree degradate e riconvertirle in utili ciclostazioni a disposizione di un movimento, quello della mobilità sostenibile, in piena crescita sia in Italia che in Abruzzo”.

 

L’apprezzamento del CciclAT. “Il CciclAT – Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano esprime soddisfazione per l’approvazione della legge regionale abruzzese sulla mobilità ciclistica e ringrazia tutte le forze politiche che hanno contribuito alla sua formulazione e approvazione. Ma il coordinamento di 62 associazione che si occupa di tematiche relative alla mobilità sostenibile lancia un monito e un appello a tutti gli amministratori: “la legge regionale è solo l’inizio di una serie di provvedimenti e politiche che potrebbero portare a una nuova concezione di mobilità nella nostra regione. Non si pensi – continua il coordinamento – che la semplice approvazione della legge sia la soluzione a tutti i problemi, in quanto la strada da percorrere è lunga. Occorre che ogni singola amministrazione ed ogni singolo gestore della cosa pubblica si convinca della necessità di puntare su un nuovo tipo di mobilità, sia in ambito urbano che extraurbano. Le nostre città – seguita il CCiclAT – devono tornare ad essere a misura d’uomo, privilegiando gli spostamenti con i mezzi pubblici, le biciclette e a piedi; creando spazi di socialità e incontro; eliminando lanecessità di usare l’automobile per gli spostamenti di breve e media percorrenza. Il Coordinamento Ciclabili Abruzzo Teramano evidenzia, tra le priorità  da risolvere immediatamente: il completamento della pista ciclabile costiera da nord a sud con la realizzazione dei tratti mancanti e l’inserimento nella rete nazionale Bicitalia e nel circuito Eurovelo; la realizzazione di percorsi ciclabili nelle valli fluviali che colleghino la pista litoranea con l’entroterra; la messa in rete dei percorsi esistenti; l’adozione di misure di moderazione del traffico e l’istituzione di zone pedonali/ciclabili all’interno delle città; l’attivazione del servizio gratuito di trasporto biciclette sui treni; la possibilità di trasportare le biciclette sugli autobus urbani ed extraurbani; la realizzazione di percorsi ciclistici protetti per collegare, in ambito urbano, scuole, uffici e punti di interesse; incentivi all’acquisto di biciclette, elettriche e non, e all’utilizzo dei mezzi pubblici; l’applicazione delle norme del codice della strada che prevedono l’obbligo di realizzazione di piste ciclabili affiancate a nuove strade o a strade sottoposte a manutenzione straordinaria. Solo con azioni immediate – evidenzia il CciclAT – si verificheranno immediatamente i benefici della legge, che, altrimenti, rimarrebbe il solito elenco di buone intenzioni”.

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