Teramo e Pescara: bufera nel Pdl abruzzese. Sospiri si dimette, Chiodi: ‘ricucire lo strappo’

pdl_teBotta e risposta a distanza tra quelle che sembrano configurarsi come le due frange del Pdl abruzzese. Da una parte, il versante pescarese rappresentato dal coordinatore provinciale Lorenzo Sospiri, dal consigliere regionale Federica Chiavaroli e dal presidente della Provincia Guerino Testa. Dall’altra, il versante opposto, quello teramano, rappresentato dal senatore Paolo Tancredi e dal Governatore Gianni Chiodi.

I primi, piccati per l’esclusione delleliste dei candidati alla Camera ed al Senato. I secondi, soddisfatti per il fatto che, a livello nazionale, “il Pdl si è reso conto del valore di Teramo”. Una riproposizione di quel “modello” tanto sbandierato in passato e del quale qualcuno aveva annunciato la morte? In un certo senso si, come ha ammesso lo stesso Tancredi. “In provincia il Pdl ha vinto ovunque” ha detto “e a chi sostiene che gli ultimi passaggi rappresenterebbero una diminutio per la classe dirigente locale (vedi Fratelli d’Italia e La Destra, ndr), rispondo che non è affatto così, anche perchè nessuno ha rinnegato il valore della maggioranza”.

Ma a 60 km di distanza quella pesante esclusione proprio non è andata giù. Lorenzo Sospiri ha consegnato le sue dimissioni dal Pdl dopo la presentazione delle liste e, al momento, non le ha ancora ritirate. “Rimarrò fermo su questa linea” ha detto “fino a quando non sarà sottoscritta dai candidati una agenda Pescara in cinque punti, che si sta stilando in queste ore. Al primo posto c’è il recupero e il rilancio del porto. Mi impegnerò in campagna elettorale solo se questa agenda sarà firmata dai candidati ma comunque voterà Pdl, essendo un militante del partito”.

Sulle liste romane “non c’è alcuna avversione personale ai candidati” ha spiegato il capogruppo provinciale “la questione è solo legata alla mancata rappresentazione nelle liste del territorio pescarese”.

E non si è fatta attendere la stoccata al Governatore Gianni Chiodi, tacciato di essere, a volte, il presidente della provincia di Teramo. “Pescara deve tornare al centro dell’attenzione della Regione altrimenti il presidente non contasse su Pescara, per la campagna elettorale del 2014”. Un messaggio che più di così…

Dall’altra parte, a Teramo, è lo stesso Chiodi a tendere la mano agli “amici” pescarese. “E’ stato un grande errore” ha ammesso “e chiederò conto di tutto questo. Ora bisogna recuperare questo rapporto e in politica esistono tanti modi per farlo. Io mi impegno, anche se non c’entro nulla con la formulazione della seconda parte della lista (quella relativa al territorio, per intenderci, ndr). Ma nel frattempo, nella città adriatica, si continua ad alzare la voce. “Pescara è la locomotiva d’Abruzzo” ha detto Testa. “Se Pescara è piccola l’Abruzzo è piccolo, se Pescara è grande l’Abruzzo è grande”.

 

LE POLEMICHE SULLA PRIMA BOZZA DELLE LISTE. È stata una vera e propria insurrezione quella scatenata dalle prime indiscrezioni sulle liste. Indiscrezioni che, in realtà, rappresentavano quella che, allora, era la realtà. “Vi rendete conto” ha detto Chiodi “volevano far fuori uno come Tancredi, due volte relatore della Finanziaria. Per far posto a chi? A Sabatino Aracu! Oggi, posso dire di essere parzialmente molto soddisfatto. Perchè, è vero che l’equilibrio è stato ristabilito, ma di certo si poteva fare di meglio”. E il riferimento è ancora alla vicina Pescara. “Sono comunque convinto che il Pdl in Abruzzo farà una grande performance. Queste elezioni politiche riserveranno più di una sorpresa, soprattutto per chi considerava già chiusa la partita”. Una cosa è certa ed è ancora il presidente Gianni Chiodi a parlare senza mezzi termini. “Non finisce qui. Adesso pensiamo a questa campagna elettorale, poi torneremo a riflettere soprattutto sul rapporto tra il partito regionale e quello nazionale”.

 

LA REPLICA DI CICCHITTO E ARACU. Le parole del governatore Gianni Chiodi non sono affatto piaciute ai due colleghi di partito, Fabrizio Cicchitto e Sabatino Aracu. “Chiodi dice cose assolutamente demenziali: ho espresso il mio parere su quasi tutte le liste presentate nelle varie regioni d’Italia e ciò ovviamente non ha suscitato nessuno scandalo o ritorsione. Nel corso della discussione sulla lista in Abruzzo, ho espresso liberamente il mio parere che per altro è stato totalmente disatteso visto come poi è venuta fuori la lista a testimonianza del fatto che rispetto all’Abruzzo il sottoscritto non esercita alcuna influenza nè pretende di esercitarla. La mia critica di fondo riguardava il metodo seguito nelle scelte. Aggiungo anche, per senso di responsabilità, che a Chiodi manca totalmente, che non ho dato alcuna pubblicità a questo dissenso perchè sono del parere che, una volta che le liste sono fatte, esse vanno difese”.

Dello stesso tenore le parole di Aracu: “Reputo assolutamente inaccettabili gli attacchi contro il Pdl e contro la mia persona. Ritengo che questi eccessi polemici possono essere dettati solo dalla ricerca di creare un diversivo di fronte ai dissensi che la lista da lui stesso così fortemente voluta sta provocando. In ogni caso, malgrado tutto, confermo il mio sostegno al Pdl e al presidente Berlusconi nella prossima campagna elettorale”.

 

IL COMMENTO DI DANIELE TOTO, FUTURO E LIBERTA’. Chiodi è un soggetto privo di senso di responsabilità e autore di affermazioni demenziali’. “Queste le parole con le quali l’on. Cicchitto ci informa della sua opinione sul presidente della Regione Abruzzo. Fa il paio con quella dell’on. Colucci, questore della Camera dei Deputati, che, al telefono con Lavitola, lo definì un ‘rammollito’. Impressionano simili giudizi di autorevolissimi compagni di partito del presidente della Regione Abruzzo, aprendoci scenari illuminanti su un partito sul viale del tramonto. Se tre indizi fanno una prova, aspettiamo il terzo giudizio per avere la conferma definitiva della sfiducia che riservano al presidente i suoi stessi sodali, in linea con quella degli abruzzesi, puntualmente rilevata dal Sole-24, da qualche anno”.

 


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