La Regione approva il Piano della rete scolastica. L’ira de La Destra atriana

scuolaServizi socio-sanitari, agroalimentare, enogastronomico, ottico, trasporti e logistica. Sono solo alcuni dei nuovi indirizzi che dal prossimo anno scolastico si potranno studiare nelle scuole abruzzesi, grazie alla nuova offerta formativa approvata dalla Regione Abruzzo.

Su proposta dell’assessore all’Istruzione Paolo Gatti è stato approvato, infatti, nei giorni scorsi il Piano Regionale della rete scolastica per l’anno 2013/14, relativo sia alla razionalizzazione ed all’adeguamento dell’attuale dimensionamento della rete scolastica regionale sia al potenziamento dell’offerta d’istruzione.

La Regione, alla quale spetta la definizione degli indirizzi di programmazione, nonché l’approvazione dei Piani Regionali della rete scolastica sulla base dei Piani Provinciali, ha recepito le indicazioni provenienti dalle Province di Pescara, Chieti e Teramo. Allo stato, la Provincia dell’Aquila, a differenza delle altre, non ha ancora deliberato il proprio Piano Provinciale.

“Con quest’ultimo atto” ha commentato l’assessore Gatti “portiamo a compimento la nostra riforma del sistema scolastico regionale. In questi anni da un lato abbiamo garantito un notevole risparmio economico con l’accorpamento di oltre 80 dirigenze sottodimensionate e dall’altro abbiamo ampliato l’offerta formativa orientando le scelte con una maggiore sintonia fra istruzione ed esigenze e vocazioni locali. Per la prima volta lo scorso anno la Regione ha stabilito nuove opportunità formative, che i ragazzi abruzzesi possono valutare nell’iscriversi alle scuole superiori; oggi abbiamo ulteriormente accresciuto queste possibilità in un quadro di razionalità e rispetto dei territori. Oltre a questo, abbiamo destinato importanti risorse, attraverso il Fondo Sociale Europeo per innovare il sistema formativo. Ben 6 milioni di euro al mondo della scuola abruzzese sono arrivati grazie a due edizioni del progetto ‘Scuole e nuovi apprendimenti’. Dopo il buon esito del primo intervento che ha finanziato i progetti di 35 istituzioni scolastiche è in fase di svolgimento la seconda edizione con 50 gruppi di scuole finanziati. Fondi utili a favorire da un lato l’attivazione di diversi percorsi formativi finalizzati a sostenere il rafforzamento delle abilità informatiche, matematiche, linguistiche (italiano e lingue straniere) degli studenti, e dall’altro a consentire l’avvio di percorsi per il rafforzamento dell’educazione ambientale e interculturale, anche con il il coinvolgimento delle famiglie. Con un altro progetto, denominato ‘Azioni di sistema contro la dispersione scolastica’, ci si è impegnati inoltre per dare la possibilità alle Scuole abruzzesi di progettare iniziative destinate al contrasto dell’abbandono scolastico”.

Intanto ad Atri, sfuma il progetto di una cittadina in cui ospitare la facoltà di Scienze dello Sport, ma anche il liceo scientifico sportivo che, in base al nuovo piano regionale, avrà sede a Teramo.

“Per una volta” commenta il segretario comunale de La Destra atriana, Roberto Marchione, “il nostro pensiero coincide con le parole del sindaco Maurizio Brucchi: ‘La politica con la p minuscola fa solo danni‘. Politica con la p minuscola che ancora una volta si è dimostrata quella dell’Amministrazione Comunale atriana, che per l’ennesima volta non ha saputo svolgere con adeguatezza il suo ruolo, non riuscendo a far pesare e valere istituzionalmente le proprie giuste ragioni. Due sono le alternative: o agiscono all’acqua di rose oppure sono affetti da una patologica pochezza amministrativa. Se fosse stato un caso isolato non avremmo potuto dire nulla, qualche piccolo errore o fallimento può capitare a tutti, ma qui stiamo parlando di situazioni che si ripetono e susseguono da quasi cinque anni; citando per esempio solo le ultime due ordinanze di un certo rilievo, la musica è la stessa: atti sulla carta apprezzabili ma inutili e nulli perché non fatti a regola d’arte da quest’Amministrazione. Difatti, per quanto riguarda l’ordinanza inerente l’obbligo di catene o gomme termiche nel periodo invernale (a parte la discutibilità dei modi di applicazione) non ha nessuna validità in quanto non sono stati installati i relativi segnali stradali che la indicano. E nessuna validità ha anche l’ordinanza riguardante il divieto di far uso dei botti di capodanno, in quanto è stata segnalata solo sulla pagina Facebook del Comune di Atri, senza nessuna firma, mentre sull’Albo Pretorio online non esiste. Quindi non ha nessun valore legale. E allora chiediamo: cari Amministratori, ma vi rendete conto del vostro comportamento? Lo fate perché non sapete fare il vostro lavoro, perché volete solo mettervi in mostra con delle boutade senza curare completamente le situazioni o cos’altro? Fortunatamente tra pochi mesi si tornerà al voto, gli atriani vi rimanderanno a casa e quest’incubo finirà”.

 

 

 

 

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