Messa in sicurezza di A24 e A25. Sindacati: un paradosso bloccare i cantieri

Un “paradosso” per il quale “una necessità ovvia” come la messa in sicurezza delle autostrade A24 e A25, “per effetto di procedimenti burocratici incomprensibili e inaccettabili” viene “esposta a ritardi o blocco dei cantieri dovuti non a carenza di risorse” ma “al mancato sblocco o messa a disposizione delle stesse”.

 

Questo l’allarme, con richiesta d’incontro al ministero dei Trasporti, lanciato in una nota dai sindacalisti Domenico Fontana (Filt-Cgil), Angelo Saulo (Fit-Cisl), Giuseppe Madonia (Sla-Cisal) e Nicola D’Ortona (Ugl-At), in risposta allo stop ai lavori paventato dalla

concessionaria Strada dei Parchi del gruppo Toto in caso di mancato sblocco di 57 milioni di euro mancanti dal complessivo finanziamento di 110 per la messa in sicurezza delle due tratte, che collegano il Lazio e l’Abruzzo.

 

Le necessità di interventi tempestivi sull’infrastruttura sono noti, i cantieri avviati, tanti tantissimi lavoratori impiegati – scrivono i sindacalisti – Disagi da affrontare oggi per avere sicurezza domani, soprattutto lavori da terminare con le modalità previste negli atti normativi approntati, al fine di evitare di far ricadere il loro costo sugli utenti”. Per le sigle in caso di impasse totale “i primi a pagare sarebbero i lavoratori impiegati nei cantieri, sicure vittime dei ritardi burocratici, che pagherebbero un prezzo salatissimo due concetti basilari e irrinunciabili; sono la sicurezza collettiva e il destino di quei territori attraversati l’infrastruttura, dalla quale come drammaticamente già dimostrato dipendono”.

 

I sindacalisti concludono auspicando “notizie dell’iter oramai quadriennale dell’approvazione del Piano economico finanziario dell’infrastruttura” e per questo hanno “con urgenza richiesto di essere convocati” presso il Mit perché “i cittadini meritano un’infrastruttura sicura, i dipendenti certezze”.

 

 

 

 

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