Europei di basket femminile in Abruzzo: esposto alla Corte dei Conti del M5S

Il Deputato Andrea Colletti e il Consigliere regionale Gianluca Ranieri a presentare un esposto presso La Procura della Corte dei Conti per accertare chi siano i colpevoli nei movimenti economici tra l’Ente e la ditta Bertelè Srl, che ha fornito merce ed ha effettuato lavori presso i Palazzetti dello sport di Chieti, Lanciano, Ortona e Vasto in occasione, appunto, dei Campionati europei di Basket Femminile ed Eurobasket.

 

“Regione Abruzzo” hanno spiegato nel corso della conferenza stampa tenutasi questa mattina “si è trovata a dover contrastare le richieste della ditta Bertelè che, a suo dire, era creditrice di cifre oltre il milione di euro.

In particolare, la Bertelè, presso il Tribunale di Como ha ottenuto ben quattro decreti ingiuntivi tutti provvisoriamente esecutivi. La Regione ha quindi dovuto pagare! E’ da sottolineare” continuano i portavoce 5 stelle “che di questi decreti ingiuntivi la Regione si è opposta solo al primo (D.I. n. 309/15) di circa 400mila euro; un’opposizione che però non ha ottenuto, inaspettamente, la sospensiva anelata e che ha costretto la Regione a pagare un totale di quasi 1 milione e mezzo di euro. A questa vicenda, che già di per sé dimostra pressapochismo e superficialità nella gestione, si aggiunge il rumors secondo cui sembrerebbe che tra Ente e ditta appaltatrice non si sia mai stato stipulato un contratto scritto ma solo un accordo sulla parola.

Dalla lettura di tutta la documentazione emerge, inoltre, come la stessa Avvocatura Regionale, sez. di Pescara, evidenzi l’inerzia degli uffici preposti nel fornire la documentazione per le relative impugnazioni dei decreti ingiuntivi. In particolare la grave e perdurante inerzia dei funzionari responsabili del procedimento emergerebbe da una nota del 20 gennaio 2016 del Responsabile del Servizio Sport ed Emigrazione che, sulla vicenda “Campionati Europei di basket femminile Chieti 2007 – Eurobasket 2007” segnalava la sussistenza di «difficoltà oggettive in merito alla ricostruzione e conoscenza adeguata della situazione in considerazione dell’assenza dal servizio, da tempo, dei funzionari e dirigenti coinvolti nel procedimento» aggiungendo, altresì, che «il funzionario dell’Ufficio Sport ed impiantistica (…) dal mese di settembre 2015 risulta assente dal servizio per “Aspettativa”.

“La vicenda assume contorni ancora più grotteschi” afferma il deputato Andrea Colletti “poiché altri enti pubblici, in particolare la Provincia di Chieti, destinataria dei medesimi decreti ingiuntivi e con la stessa posizione giuridica della Regione, si è opposta per mezzo del suo avvocato ed è riuscita sia a farsi sospendere l’esecutorietà di tali decreti ma, soprattutto, fino ad ora ha ottenuto ben 2 sentenze positive, facendo risparmiare alla medesima Provincia oltre 1 milione di euro!”.
Appare chiaro, pertanto, che qualora la Regione Abruzzo si fosse opposta anche agli altri 3 decreti ingiuntivi con grandi probabilità avrebbe evitato di buttare, così come ha fatto, denaro della collettività. Pertanto” concludono Colletti e Ranieri “abbiamo ritenuto che la Procura dovesse esaminare l’esposto da noi elaborato al fine di accertare la sussistenza nei fatti denunciati di illeciti contabili e/o di altra natura giuridica, individuando le responsabilità di tutti i soggetti coinvolti nei confronti dell’erario e della collettività. Una cosa è certa, che a prescindere dai riscontri dell’esposto la regione facilissima di D’Alfonso si è dimostrata lentissima e disorganizzata. Ancora una volta i proclami del presidente non sono riscontrabili nella realtà dei fatti ed a pagarne le spese sono ancora una volta i cittadini abruzzesi”.

 

La replica di Paolucci.Voglio fare chiarezza su una vicenda che è nata e si è sviluppata dieci anni fa, al di fuori dell’arco temporale di questa amministrazione: la Regione Abruzzo ha effettuato tutti i versamenti ai quali era tenuta nei confronti del Comitato organizzatore dei Campionati europei di basket femminile 2007 svoltisi a Chieti, nonché del Comune di Chieti. Va altresì precisato che l’ente non ha intrattenuto alcun rapporto giuridico con i fornitori interpellati dal Comitato e dal Comune e, pertanto, non è in possesso della documentazione attestante i pagamenti.
I fornitori dell’evento che non hanno ottenuto quanto richiesto per le loro prestazioni hanno citato in giudizio – oltre al Comitato e al Comune – anche la Regione, in qualità di ente membro del Comitato stesso. La posizione giuridica dell’amministrazione regionale ha di fatto impedito all’ente di difendersi contro i decreti ingiuntivi richiesti dai fornitori, non avendo a disposizione la documentazione relativa ai pagamenti che avrebbero dovuto essere effettuati dal Comitato e dal Comune.
Va sottolineato che i creditori del Comitato organizzatore e del Comune hanno agito per escutere coattivamente il solo patrimonio della Regione e non anche quello degli altri membri del Comitato, responsabili in solido. In tal modo si è verificata una duplicazione dei pagamenti effettuati dall’ente per la stessa causa: una volta in favore del Comitato e del Comune, e un’altra volta in favore dei fornitori non compensati dal Comitato.
Sarà cura dell’amministrazione regionale esaminare la rendicontazione del Comitato e del Comune allo scopo di verificare se c’è qualcuno che ha indebitamente percepito – al posto dei fornitori – il pagamento delle somme versate dall’ente per l’evento, ponendo successivamente in essere opportune azioni di indebito arricchimento nei confronti di chi avesse percepito somme senza averne titolo. Ove ciò non fosse possibile, la Regione dovrà agire in rivalsa verso gli altri soggetti solidalmente obbligati (Comitato e Comune).
Dal punto di vista giudiziario, l’amministrazione regionale ha presentato opposizione laddove era in possesso della documentazione fornita dal Comitato, ottenendo la revoca del decreto ingiuntivo presentato dallo studio Ghiretti e associati (315.941,04 euro) mentre resta da definire l’esito della causa con la Bertelè srl (393.296,50 euro). Non è stato possibile opporsi ad altri 5 decreti ingiuntivi (3 di Bertelè srl, uno di Cavazzoni & C. e uno di Floor Service srl) per complessivi 1.177.171 euro a causa della mancanza di documentazione.

 

 

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