Consiglio regionale, bagarre in aula: D’Ignazio replica ai grillini

Il Consigliere regionale Giorgio D’Ignazio replica al Gruppo del M5S sulla sua presenza in aula nella seduta del Consiglio regionale del 21 novembre.

 

I Cinque Stelle sono ormai un disco rotto, ogni giorno sono alla ribalta dell’opinione pubblica non per gli interessi dei cittadini ma per il loro modo di fare politica ostruzionistica. Non sono la stampella di nessuno partito, al contrario mi ritengo la stampella dei cittadini abruzzesi. Ho avuto modo più volte di chiarire in aula la mia posizione politica, ovvero che resto all’opposizione del Governo regionale a cui ieri in aula ho detto una cosa ben chiara: se hanno i numeri per governare vadano avanti, altrimenti ne traggano le dovute conseguenze politiche, perché non ci sarà sempre un Giorgio D’Ignazio in aula.

 

Ad ogni modo respingo al mittente le accuse di essere la stampella della maggioranza avendo in aula dimostrato, più volte, con il voto contrario la mia posizione su numerosi provvedimenti presentati dal governo regionale. Ma posso altrettanto dire che la mia storia di moderato non mi consente di condividere gli atteggiamenti dei colleghi del M5S. Pertanto visto che far funzionare le istituzioni regionali ha un costo e visto che quando l’assemblea si riunisce è nostro obbligo dare più risposte possibili agli abruzzesi discutendo di cose serie e adottando provvedimenti di legge, ho ritenuto e ritengo tuttora, che sia un mio preciso dovere politico svolgere il ruolo di Consigliere regionale restando in aula per consentire lo svolgimento dell’Assemblea. Senza la mia presenza – conclude D’Ignazio – forse i Cinque Stelle avrebbero gridato ancora di più contro una maggioranza carente di numeri, ma io alle urla ed al clamore mediatico ho preferito consentire l’approvazione di provvedimenti importanti come l’adozione della Carta di Localizzazione dei pericoli da Valanga del Gran Sasso D’Italia.

 

Un provvedimento importante a cui dovranno seguire altri atti tecnici conseguenti, ma resta un provvedimento atteso da anni e che alle porte delle stagione invernale ci consente di tenere alta l’attenzione in alcuni comuni montani dove esiste un rischio potenziale di valanghe che potrebbe arrecare danni all’incolumità di cose e persone. Sono convinto che sono queste le cose che interessano agli abruzzesi”.

 

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